Lotta alla pesca abusiva, la Malaysia come l’Indonesia: affonderà i pescherecci dei bracconieri

Con la linea dura, in Indonesia sono calati i prezzi del pesce ed è aumentato il pescato

[1 Agosto 2016]

La Malaysia ha detto che farà come l’Indonesia, adottando misure drastiche contro i pescatori di frodo stranieri e che quindi affonderà i pescherecci dei bracconieri del mare.

Però, il ministro dell’agro-industria malese, Datuk Seri Ahmad Shabery Cheek ha detto che i pescherecci stranieri sequestrati nelle acque della Malaysia non verranno fatti esplodere come fanno gli indonesiani, ma verranno affondati per formare barriere artificiali per favorire la riproduzione dei pesci, proteggere l’ambiente dall’inquinamento e prevenire danni all’ecosistema marino. Ma diverse associazioni ambientaliste fanno notare che anche per questa soluzione, come per quella indonesiana, si pone il problema dell’inquinamento provocato dall’affondamento di vecchie imbarcazioni cariche di sostanze nocive.

Comunque Ahmad Shabery, dopo aver partecipato al Southeast Asia and Pacific regional fisheries summit, ha detto: «Vediamo che le misure radicali prese in Indonesia contro la pesca di frodo hanno contribuito alla deflazione e all’abbassamento dei prezzi del prezzi di pesce, grazie alle catture abbondanti».

Ma la Malaysia ha un problema con i sui stessi pescherecci che troppo spesso sconfinano nelle aree di Pesca dei Paesi vicini, Indonesia compresa, e Ahmad Shabery ha anche detto che «La Malaysia non può fare l’avvocato difensore dei  suoi pescatori che violano le acque di altri Paesi ed è stato per questo motivo che i pescatori malesi erano tenuti a utilizzare il sistema radar per determinare la loro posizione in mare in ogni momento. Il sistema radar è n requisito obbligatorio per i pescherecci  e le autorità non accetteranno la  scusa dai pescatori arrestati che il sistema sulle loro barche era difettoso».

Il ministro degli affari marittimi e della pesca dell’Indonesia, Susi Pudjiastuti,  ha rivelato che negli ultimi 2 anni il governo di Jakarta ha sequestrato, fatto esplodere e incendiato centinaia di pescherecci stranieri dediti al  bracconaggio nelle acque indonesiane e che i  pescatori che erano a bordo sono stati schedati, perseguiti e imprigionati.

In Indonesia il sequestro dei pescherecci stranieri che vengono fatti esplodere o dati alle fiamme sul posto è iniziato nel 2014, dopo Joko Widodo  (Jokowi) è diventato presidente della Repubblica, Da allora più di 200 pescherecci  sono stati abbordati,  evacuati e fatti esplodere dai militari indonesiani. Una pratica che il presidente  Jokowi ha definito «Terapia d’urto» e che non piace per niente ai cinesi che sono i bracconieri del mare più numerosi nel sud-est asiatico.

Il ministro Pudjiastuti che vuole trasformare l’Indonesia in una potenza marittima, ci ha  preso gusto e non disdegna di farsi fotografare con sullo sfondo pescherecci che esplodono. Intanto ha annunciato che farà rispettare anche il divieto di pesca a strascico  distruttiva e che «Gli indonesiani stanno recuperando più pesce e il settore della pesca sta crescendo più rapidamente dell’economia nel suo complesso».

Anche il ministro della pesca delle isole Fiji Oseea Naiqamu ha espresso tutta la sua ammirazione per le drastiche politiche dell’Indonesia contro la pesca abusiva. In un’intervista al Jakarta Post  ha detto: «Susi è un vero campione. Ha aperto la strada per l’Asia-Pacifico».

Pudjiastuti ha anche annunciato  un giro di vite per i pescherecci costruiti all’estero  che vengono risultano  acquistati da indonesiani che spesso sono solo prestanome di armatori stranieri.

L’annuncio del ministro della Malaysia è l’ultimo segnale di una sempre maggiore condivisione della la linea dura contro la pesca illegale adottata dall’Indonesia, che ha anche sequestrato un certo numero pescherecci che erano nelle liste nere internazionali e di altri Paesi, ma che continuavano impunemente le  attività illegali e distruttive in altre parti del mondo.