Il ministro Galletti sostiene il principio di equità intergenerazionale nell’accordo di Parigi

Bollettino da Parigi, 5° giorno. Negoziati, dopo la tensione c’è l’accordo: la palla ora ai Ministri

Le discussioni sono risultate particolarmente accese sugli articoli 2 e 2bis, relativi agli obiettivi ed alle linee guida generali del pacchetto di Parigi: si tratta di un passaggio fondamentale, in cui si affrontano temi come equità, diritti umani, differenziazione delle responsabilità e la regolare presentazione di contributi nazionali volontari (INDCs).

Il Co-chair, data la difficoltà nel trovare un consenso tra i Paesi, ha proposto di lasciare le parentesi sui paragrafi più controversi ed inviare gli articoli direttamente alla sessione plenaria. Il Brasile ha tuttavia evidenziato parere negativo al riguardo, con un’affermazione pungente: «Ogni parentesi aggiunta nel testo è come una molecola di gas serra in più nell’atmosfera».

La discussione è diventata particolarmente tesa, al punto da spingere il Venezuela ad intervenire dicendo: «Se questo è il metodo di lavoro con cui intendiamo andare avanti, possiamo mandare tutto al diavolo!». Poco dopo, il Co-chair ha proposto una pausa per distendere la situazione e restaurare un clima di fiducia.

Le Parti hanno, infine, concordato sulla proposta della Malesia, per conto del gruppo LMDCs e sostenuta da UE e USA, per il seguente metodo di lavoro: ogni paese esprime solo pochi punti chiave su passaggi da reintrodurre nel testo, senza soffermarsi eccessivamente sulle parentesi.

In serata i paesi hanno trovato l’accordo sul testo, ora lungo 43 pagine, che ha portato tuttavia all’esclusione di alcuni punti, fra cui la menzione di equità intergenerazionale, rimossa dall’art. 2 ed ora presente solo nel preambolo del testo. Lo stesso documento è stato presentato questa mattina nella plenaria di chiusura dei lavori dell’ADP ed approvato senza ulteriori obiezioni dal Co-chair.

Rilevanti, in plenaria, gli interventi a favore di un maggior coinvolgimento della società civile: «Dobbiamo includere la società civile nel processo! Con tutti gli strumenti tecnologici che abbiamo, come è possibile non riuscirci?! – ha detto il rappresentante della Malesia a cui ha fatto eco Claudia Salerno, del Venezuela: «Come hanno detto i giovani, ‘nothing about us, without us’: è il loro accordo!»

Il Ministro Galletti ha espresso il suo supporto al mantenimento del principio di equità intergenerazionale, attualmente presente nel testo negoziale sia nel Preambolo che nell’Articolo 2 (“purpose of the agreement“) della bozza del nuovo accordo sui cambiamenti climatici, in discussione in questi giorni nel corso della Conferenza delle Parti (COP21) di Parigi.

«L’Italia esprime pieno sostegno all’affermazione del principio dell’Equità Intergenerazionale all’interno dell’Accordo di Parigi, in quanto espressione della difesa dell’ambiente e del clima secondo valori non negoziabili. I giovani sono il nostro futuro e a loro dobbiamo garantire le stesse possibilità di cui noi godiamo oggi».

In questi giorni i 196 Stati Membri dell’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) sono chiamati a completare il percorso negoziale volto a siglare il nuovo accordo sui cambiamenti climatici che dal 2020 sostituirà il Protocollo di Kyoto.

Apertasi con le dichiarazioni dei Capi di Stato e proseguita in questi giorni con le sessioni negoziali tecniche, la COP21 entrerà nel vivo da lunedì con l’arrivo dei Ministri. In quella giornata, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, firmerà ufficialmente il documento di supporto all’equità intergenerazionale.

Rispettare l’equità intergenerazionale significa fare il possibile per garantire alle generazioni future il diritto a poter condurre una vita in cui siano scongiurate le conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici, in modo che non siano pregiudicati il diritto alla salute ed all’accesso alle risorse naturali.

A livello nazionale, il riconoscimento di tale Principio implica l’avvio di un percorso volto ad attribuire ai giovani un ruolo sempre maggiore nell’ambito delle decisioni che si ripercuoteranno principalmente sul proprio futuro: questo può ricevere attuazione aumentandone le opportunità di coinvolgimento attivo, in fase di consultazione, nella definizione di strategie nazionali legate all’ambiente.

«Ringraziamo il Ministro per il suo supporto al principio di equità intergenerazionale, molto importante durante questa fase delle negoziazioni»  ha dichiarato Veronica Caciagli, presidente di Italian Climate Network.

di Giovani per il clima