Dopo 25 anni di lotta 30mila contadini hanno battuto i giganti petroliferi Chevron – Texaco

La Corte Costituzionale ecuadoriana ha rigettato anche l’ultimo ricorso contro le 3 sentenze che imponevano alla compagnia di riparare ai danni socio-ambientali prodotti dal 1964

È arrivata ufficialmente la notizia che la Corte Costituzionale ecuadoriana ha rigettato l’ultimo ricorso della Chevron Corps, gigante petrolifero statutinense che ha sostituito la Texaco nelle attività estrattive del Paese, contro le sentenze (ben 3) che imponevano alla compagnia di riparare ai danni socio-ambientali prodotti dal 1964 nei dintorni della città di Nueva Loja.

Più di 9 miliardi di dollari per i circa 480mila ettari di foresta amazzonica, distrutti o contaminati in 25 anni di attività, e le 30mila persone danneggiati da liquami ed agenti tossici che l’azienda ha sversato nel suolo e nelle falde acquifere della zona. La decisione delal Corte Costituizonale è arrivata lo scorso 27 giugno ma è stata resa pubblica solo nella giornata dell’11 luglio. Tecnicamente la Corte ha respinto la richiesta di “azione di protezione straordinaria” richiesta da Chevron, perchè “non esiste la violazione di alcun diritto costituzionale”.

«Si tratta di un importante passo per ottenere finalmente giustizia», ha commentato Willian Lucitante, coordinatore esecutivo dell’Unione degli “Afectados” (danneggiati) dalla Texaco (la Udapt), che di fatto ha guidato la battaglia contro il colosso del petrolio. «Dopo 25 anni di lotta si può finalmente chiudere questo capitolo» . Secondo Lucitante ora la Chevron non ha più nessuna azione da fare, né scuse da accampare: «Adesso deve procedere con il recupero della foresta e la bonifica dell’area, dove sono presenti centinaia di sostanze tossiche che ci avvelanato».

«Una vittora storica – aggiunge Donald Moncayo, anche lui della Udapt – che si deve non solo alle migliaia di contadini e contadine che hanno subito i danni dell’attività estrattiva e che si sono ribellati, ma anche a tutte le associazioni internazionali che ci hanno sostenuto e a tutti i cittadini che nel mondo ci hanno aiutato attraverso petizioni, appelli e manifestazioni».

Il risultato storico di qusta sentenza diventa un precedente importante e un esempio per migliaia di lotte sociali, non solo in America Latina: «Questo sentenza non colpisce soltanto Chevron, ha detto Moncayo, ma rappresenta un precedente per giudicare le corporazioni che, generalmente con la complicità dello Stato, commettono crimini ambiantali e contro gli esseri umani. È  una vittoria contro l’intero sistema di impunità ed ingiustizia che opera nel pianeta. Nessuno avrebbe creduto che 30mila contadini poveri avrebbero avuto la meglio su una potenza come la Chevron  – conclude –  ma, dopo 25 anni di lotta, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo dimostrato che è possibile».