Il Ginseng e i suoi segreti: un elisir di giovinezza

Originario dell’emisfero settentrionale, il ginseng è una pianta che si sviluppa nei climi più freddi dell’Asia orientale, principalmente Corea, Cina del Nord e Siberia orientale, e in Nord America. Del ginseng, pianta perenne che erge per non più di 80centimetri, si usa sorattutto il rizoma, fusiforme e carnoso, spesso palmato all’apice, che ricorda la forma umana. I fiori androgini hanno corolle verde-giallo. Il frutto è una drupa delle dimensioni di un pisello, globosa o reniforme, viola, lucida e liscia, con due semi.

Il termine ginseng viene dal cinese rènshēn, ossia “pianta dell’Uomo, perché secondo la teoria della Segnature (per cui ogni forma o “segno” di una pianta è untile per una funzionalità dell’organismo), la forma della sua radice che ricorda una forma umana. Gli agricoltori che riescono a produrre radici di ginseng che più assomigliano al corpo umano, sono quelli che riescono a vederlo a un più alto prezzo. La specie vietnamita del Panax è quello più comunemente utilizzato, esportato anche in occidente. Il termine stesso viene dal greco, dalla composizione della parola pan “tutto” e akèia “cura”, termine dal quale viene anche la parola italiana panacea, cioè rimedio a tutti i mali.

La medicina tradizionale cinese considera infatti la pianta un elisir di giovinezza che compariva già anche nei più antichi trattati di medicina e che possiede tutte le virtù terapeutiche, preventive, curative ed energetiche immaginabili.Le virtù del ginseng sono in effetti molteplici es attribuibili a diversi componenti presenti nelle sue radici. Oltre ad un buon contenuto in vitamine, olio essenziale e polisaccaridi (panaxani), va segnalata la presenza di saponine triterpeniche, chiamate ginsenosidi e considerate i principi attivi principali della droga.

La pianta ha proprietà toniche e adattagone, perché favorisce la capacità dell’organismo di adattarsi allo stress, rinforzando il sistema immunitario, endocrino e nervoso e migliorando le capacità fisiche e mentali. Come tutti gli adattogeni vegetali, il ginseng migliora la risposta del cervello e del surrene, incrementando quindi la resistenza dell’organismo di fronte ai più diversi agenti lesivi di carattere chimico, fisico, meccanico, farmacologico e biologico.

Diversi studi hanno dimostrato che il ginseng influenza l’asse ipotalamo-ipofisi aumentando il rilascio di ACTH, un ormone che induce la liberazione surrenale di cortisolo o “ormone dello stress”. Il cortisolo, promuove la sintesi del glicogeno e quella delle proteine a livello muscolare e stimola la funzionalità del sistema immunitario, permettendo all’organismo di resistere meglio al freddo, al caldo, alle intossicazioni chimiche e alla fatica. Numerose ricerche evidenziano inoltre le sue proprietà ipoglicemizzanti, utili per ridurre la concentrazione ematica di glucosio. I ginsenosidi sembrano favorire la sintesi pancreatica di insulina ed aumentare la produzione di trasportatori del glucosio nel fegato; i panaxani (polisaccaridi) sembrano invece diminuire la sintesi di glucosio a livello epatico ed aumentare il suo utilizzo nei vari tessuti corporei. La sua proprietà stimolante agisce su tutti i sistemi grazie alla sua abilità di aumentare temporaneamente la funzione e l’attività in modo rapido con un conseguente miglioramento dei riflessi, accelerazione alla risposta nervosa, riduzione dell’affaticamento mentale e potenziamento la resistenza fisica, e della memoria, rendendolo indicato per chi studia o ha un’intensa attività sportiva.

Il ginseng è una radice speciale anche per il piacere, soprattutto maschile, in quanto stimola il desiderio e le funzioni sessuali. Questa sua virtù sembra essere legata alla capacità di aumentare il rilascio di ossido nitrico dalle cellule endoteliali dei corpi cavernosi del pene; la conseguente vasodilatazione permetterebbe di ottenere un’erezione più vigorosa.

Il ginseng si trova facilmente in commercio, presso erboristerie, negozi che vendono prodotti naturali o biologici, parafarmacie. Si tratta di un integratore che viene assunto sia in estratto molle, sottoforma di pasta scura e amara, di cui se ne consigliano dai 30 ai 40 mg al giorno; oppure lo si trova in complesse o in tintura madre. Si consiglia l’assunzione del ginseng la mattina, comunque non dopo le ore 16 così da evitare problemi di insonnia.

L’assunzione del ginseng è controindicata in caso di ipertensione, tachicardia palpitazioni, insonnia, ansia tremori, mal di testa e convulsioni, in presenza di gravi malattie psichiatriche, in gravidanza e allattamento. Sono state segnalate interazioni con farmaci anticoagulanti e con la fenelzina (principio presente in alcuni psicofarmaci), con farmaci ipoglicemizzanti e insulina.

Valeria Gatti