Nueva Concepción, a El Salvador un esempio green per l’America Latina

Grazie a un progetto Cospe finanziato dall’Unione europea è stata introdotta la raccolta differenziata porta a porta, per migliorare la gestione dei rifiuti prodotti in loco

Nueva Concepción, a nord di El Salvador, è un comune di circa 30mila abitanti molto inquinato dalle attività agricole intensive e dalla forte produzione di rifiuti solidi urbani. Fino a poco fa, non esisteva la raccolta differenziata né i rifiuti venivano avviati a riciclaggio: tutti i rifiuti venivano convogliati nell’unica discarica del Paese, e lasciati degenerare fino a divenire fonti di inquinamento diffuso. Oggi il Municipio di Nueva Concepción ha avviato un processo di cambiamento che potrà renderla città eco-sostenibile e un esempio per tutto il Centro America.

A rendere Nueva Concepciòn un esempio positivo per l’America Latina è stato un progetto di Cospe, finanziato dall’Unione europea e conclusosi lo scorso dicembre 2017, che prevede l’applicazione nel municipio del modello italiano e europeo di raccolta separata di rifiuti, così da ridurre i costi di smaltimento e limitare l’inquinamento. Il progetto è stato condotto dalla responsabile Cospe Onlus in El Salvador Giselle Garcia e coordinato dal vicepresidente Legambiente Lombardia Marzio Marzorati (nella foto, ndr).

«Mi piace questa passione che Cospe diffonde – ci racconta Marzorati al suo rientro – la vita può essere migliore e le sfide si possono vincere: abbiamo collaborato con il Municipio di Nueva Concepción per creare le condizioni di base per la raccolta differenziata e credo che ce l’abbiamo fatta, almeno per ora».

Il cambiamento è infatti radicale e si inserisce nell’attuale gestione dei rifiuti urbani che prevede la raccolta porta-porta e il conferimento all’organizzazione di smaltimento comunale. Il primo quartiere a usufruire del modello è “El Rosario”, a seguire poi l’intera città e i quartieri rurali limitrofi più importanti. «Il problema della gestione dei rifiuti – continua Marzorati – è quello di avviare processi di economia circolare che possano rigenerare e riciclare i materiali riducendo le fonti di inquinamento e di spreco».

Il progetto ha dunque coinvolto gli enti locali e in particolare l’amministrazione comunale per creare le condizioni indispensabili al cambiamento gestionale e ha coinvolto i cittadini, le famiglie e i diversi portatori di interesse: scuole, chiese, ospedali, commercianti. Si è concretizzata una vera e propria azione di educazione al riciclaggio e alla differenziazione dei rifiuti. Infine è stato creato un impianto di compostaggio in un’area agricola adeguata, per trasformare in loco i rifiuti organici in compost stabilizzato che potrà inoltre servire come fonte organica di concimazione.

«Il caso di Nueva Concepción ha dimostrato che – racconta ancora il vicepresidente di Legamebiente Lombardia nella sua veste di cooperante – un cambiamento in positivo è possibile, proprio partendo dalle azioni locali e attraverso il coinvolgimento diretto della popolazione: sono i cittadini il principale fattore di cambiamento. Senza la loro volontà non può cambiare la realtà. Ed è proprio nella casa, attraverso la separazione dell’organico (rifiuti che provengono da cibo e giardini) dal secco (plastica, vetro, carta e cartone) che si genera il cambiamento».

Infine il progetto, capace di essere replicato in altre città centro americane e salvadoregne, rappresenta una opportunità per produrre un cambiamento efficace. «Questo esempio – conclude Marzorati – è indispensabile per tutti i paesi centro americani. La crescita economica in atto deve avvenire con la riduzione delle fonti di inquinamento, altrimenti potrebbe aumentare il reddito di una parte della società ma peggiorare per tutti la situazione ambientale e l’inquinamento delle risorse naturali come suolo e acqua».

di Cospe per greenreport.it

Marzio Marzorati, ecologista, è impegnato nella cooperazione allo sviluppo dal 1983. La sua prima missione è stata in Nicaragua, ma ha gestito progetti anche in Bolivia, Cile e Niger. È vicepresidente Legambiente Lombardia è responsabile delle aree protette e dell’agricoltura. Negli ultimi anni si è impegnato in attività di divulgazione ambientale e in iniziative locali per l’innovazione in ambito produttivo e negli stili di vita. Da sempre impegnato nel rendere l’ambientalismo socialmente desiderabile e i diritti della persona un valore indispensabile dei processi di sviluppo.