Ra.ri, la garanzia di un servizio di qualità da oltre venti anni

Puntare a una gestione sostenibile dei rifiuti nel rispetto della gerarchia del ciclo integrato vuol dire anche, e soprattutto, gestire gli speciali: 8 milioni di tonnellate di materiali che corrispondono a una quantità pari a quasi quattro volte i rifiuti urbani prodotti nella nostra Regione. Con questo obiettivo, a Livorno, nel 1991 è nata la Ra.ri, un’azienda che attraverso i suoi impianti all’avanguardia ha messo in primo piano la qualità e la mitigazione degli impatti prodotti sull’ambiente dai rifiuti. Per raccontare la storia di un’impresa che da più venti anni offre un servizio utile al territorio e alle imprese, partiamo dalla recente indagine dell’Arpat, un indubbio contributo alla definizione di un quadro di insieme delle ricadute ambientali delle attività produttive (e non) nell’area nord di Livorno. Ne abbiamo parlato con il direttore dello stabilimento labronico, Robi Morreale (nella foto).

Nell’area del Picchianti, alla periferia di Livorno, dove sono insediati i vostri impianti, ci sono state delle proteste da parte dei cittadini che lamentano cattivi odori. Di recente l’Arpat ha presentato i risultati di uno studio sulle maleodoranze intorno all’area del Picchianti. Che cosa è emerso?

L’Arpat ha divulgato le conclusioni di un’indagine commissionata dalla Provincia in accordo con i comuni di Livorno e Collesalvetti, confermando che nella zona esiste un disturbo olfattivo. L’origine principale, però, non sembra essere la Ra.Ri, quanto piuttosto l’area portuale e industriale della zona settentrionale della città. Le conclusioni della ricerca, che ha incrociato i dati di un’indagine sociale con quelli meteorologici, ha consentito di evidenziare che in un gruppo di 19 ricettori su 63 analizzati, solo in 3 casi sembrerebbe possibile affermare che l’origine delle maleodoranze percepite sia da ricercare nei nostri impianti.

Che cosa vuol dire?

Nel suo report, l’Arpat ha spiegato che ci sono anche altre aree da indagare come quella portuale e quella industriale nell’area nord di Livorno. E’ un fatto che vogliamo sottolineare non certo per innescare un meccanismo di rimpallo di responsabilità ma solamente per ricordare che quando parliamo di rispetto dell’ambiente dobbiamo considerare l’insieme delle attività umane e industriali, senza perdere di vista il quadro di insieme.

Come nasce la Ra.ri e con quali obiettivi?

La Ra.ri nasce nel 1991 e la sua attività principale è la progettazione ed erogazione dei servizi di raccolta e trasporto di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Ci occupiamo anche di stoccaggio finalizzato allo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, di selezione, di cernita e triturazione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, di trattamento con processo di inertizzazione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Tra le varie attività c’è inoltre anche quella della messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi finalizzata al recupero. Per sostenere questa mole di lavoro, Ra.ri ha strutturato un’organizzazione che si avvale di operatori, impianti, attrezzature ed automezzi all’avanguardia in grado di soddisfare tutte le esigenze del cliente avvalendosi per la classificazione dei rifiuti della collaborazione di laboratori di analisi esterni.

Nella realizzazione del ciclo dei rifiuti, gli impianti hanno un ruolo fondamentale. Quali sono i vostri?

Nel corso degli anni gli investimenti sono stati notevoli, e oggi siamo dotati di impianti all’avanguardia capaci di trattare svariate tipologie di rifiuti. Dal 1999 siamo dotati di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con processo di inertizzazione mediante aggiunta di leganti idraulici. Tale principio di trattamento si basa su principi chimico-fisici che permettono l’abbassamento delle concentrazioni di quelle sostanze che determinano la pericolosità del rifiuto fino a rispettare le normative vigenti in materia di smaltimento. I rifiuti da inertizzare subiscono un processo di solidificazione e complessazione chimica dei metalli che permette il loro idoneo smaltimento in discarica. L’impianto di trattamento completamente automatico realizzato nel 2009 è stato ampliato con l’aggiunta di 3 silos per lo stoccaggio dei rifiuti e con l’installazione di nastri trasportatori completamente automatici che garantiscono la suddivisione dei rifiuti stabilizzati inertizzati prima del loro conferimento all’impianto di smaltimento finale. L’azienda è dotata inoltre di un laboratorio interno di controllo qualità adibito all’esecuzione di prove e verifiche per i rifiuti in ingresso e per i rifiuti in uscita.

Gli speciali, in Toscana, sono quasi quattro volte la quantità degli urbani (2 milioni e mezzo di tonnellate secondo i dati Arrr 2010). Eppure se parla poco, e quando lo si fa è solo con toni allarmistici, e non si parla affatto della differenziazione degli speciali finalizzata al riciclo.

E’ vero, gli speciali non sempre hanno l’attenzione che meritano visto le quantità, anche a livello nazionale, che devono essere trattate. E ovviamente si parla poco anche delle aziende che li gestiscono, come la nostra, aziende che spesso vengono percepite come una criticità. In realtà, nel rispetto della rigorose anche se non sempre chiare normative, chi opera nel campo degli speciali si offre sul territorio come un servizio utile per le imprese e gli enti pubblici.

Quali sono i requisiti principali requisiti per la gestione degli speciali?

Il nostro è un lavoro di continuo aggiornamento a livello normativo-ambientale che richiede professionalità nei trattamenti. I requisiti essenziali per mitigare gli impatti ambientali prodotti sull’ambiente sono la qualità del servizio e l’efficienza dei processi di trattamento. Il nostro impegno, in questa direzione, è sempre stato costante e inalterato e ha permesso all’azienda il conseguimento della certificazione per la qualità dei servizi progettati ed erogati secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000 e per la gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001:2004. EMAS. Lavorare in sicurezza significa garantire un servizio che punta alla sostenibilità della gestione dei rifiuti.