I Raee italiani e la più grande discarica di rifiuti elettronici al mondo, in Ghana

Quando cambiamo TV, smartphone, pc e elettrodomestici, ci chiediamo dove finiscono i nostri rifiuti? Gli annosi problemi nella gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee) è stato recentemente riportato alla ribalta dell’attenzione mediatica dai dati Ecodom, secondo i quali gli italiani hanno in casa più di 200 milioni di apparecchi, tra vecchi cellulari, frigoriferi, bollitori, mouse, tostapane, asciugacapelli, friggitrici, rasoi elettrici, e non sanno che da aprile 2016 si possono portare nei negozi anche senza acquistare nulla.

Secondo gli ultimi dati offerti dal Centro di coordinamento Raee (riferiti al 2015) la raccolta complessiva di questi rifiuti gestita dai sistemi collettivi italiani ha toccato quota 249.253.916 kg, ma i «quantitativi non tracciati da parte degli impianti autorizzati» che «sfuggono al sistema di gestione regolato dalla legge e vanno ad alimentare il traffico illegale dei rifiuti» sono ancora stimati in «500.000 tonnellate, che sono fonte di inquinamento ambientale e di distorsione economica». Ecco allora ritornare la domanda: dove finiscono i nostri rifiuti, o meglio quelli gestiti non correttamente? Alcuni anche fuori frontiera.

La più grande discarica di rifiuti elettronici al mondo si trova a Agbogbloshie, in Ghana. Un desolante paesaggio che si estende dal fiume fino al mare, dove lavorano giovani e bambini, quotidianamente a contatto con sostanze tossiche senza alcuna protezione. Si stima che vi lavorino circa 70.000 persone che, avvolte da nubi di diossina, spaccano, riducono in pezzi e bruciano gli elettrodomestici più grandi. Nel sangue dei più piccoli sono state trovate tracce dei metalli pesanti, come piombo e mercurio, che ogni giorno inalano.

Proprio in Ghana e proprio in tema gestione dei rifiuti COSPE ha un’esperienza decennale che risale ai primi anni 2000 con un primo progetto legato all’igiene e all’educazione ambientale nelle scuole del distretto Nzema, nella regione occidentale del Paese.  Qui abbiamo organizzato la prima edizione (nel 2003) della campagna “Puliamo il Mondo/Clean up Axim”: un’iniziativa di volontariato ambientale che ha visto coinvolti scuole locali e cittadini, organizzata da COSPE, Legambiente e Ghana Wildlife Society. Un segnale forte di mobilitazione della cittadinanza, nei confronti di servizi pubblici insoddisfacenti: anche qui, pur non esistendo discariche come quelle di Agbogbloshie, le comunità vivono sommerse dai rifiuti, sia prodotti localmente che importati da altri continenti e poi accumulati in discariche. L’impegno di COSPE in tema ambiente e rifiuti prosegue con il progetto “Closer Governance: istituzioni più vicine per una democrazia più solida”.