Una cena per l’Amazzonia in pericolo, a Firenze

I fondi raccolti andranno a sostenere il progetto Cospe “miele”: un’attività sostenibile, alternativa alla deforestazione, che anziché depauperare il patrimonio forestale lo rinforza

Una cena per l’Amazzonia. L’Amazzonia che brucia, l’Amazzonia distrutta e disboscata. E per i popoli che la abitano. Si terrà sabato 8 febbraio a Villa Bracci (stradone di Rovezzano,33) a Firenze organizzata da COSPE: una bella villa gestita dal Quartiere 2 del Comune di Firenze, che patrocina l’evento, uno chef in cucina, tanti volontari, un gruppo musicale che accompagnerà la serata e un menu vegetariano, bio e di filiera corta. Una serata che, con leggerezza, affronterà uno dei temi più drammatici dei nostri tempi: la distruzione del polmone verde del nostro pianeta. A uccidere la foresta amazzonica e i suoi popoli sono soprattutto le grandi aziende che si fanno spazio con violenza nella selva, allargando la frontiera agricola e utilizzando la terra per allevamenti intensivi di bestiame o a piantagioni mono colture per il bio diesel. COSPE da tempo è attivo nelle zone amazzoniche di Bolivia e Brasile con progetti che puntano alla conservazione della biodiversità e dell’ambiente a fronte di politiche sempre più scellerate che mettono a rischio non solo l’Amazzonia ma l’intero pianeta.

I fondi raccolti durante questa prima cena andranno a sostenere il nostro progetto “miele” realizzato, nell’Amazzonia boliviana, insieme all’Associazione dei giovani riforestatori di Riberalta e l’Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici/AVeProBI. Si tratta di un’attività sostenibile, alternativa alla deforestazione e che anziché depauperare il patrimonio forestale lo rinforza (le api attraverso l’impollinazione contribuiscono a far nascere nuove piante).

La cena di raccolta fondi non è per altro uno strumento casuale: per cambiare i sistemi alimentari dobbiamo partire da noi, dal cambiamento del nostro rapporto col cibo.  Si dice che ogni persona può dare il proprio contributo per diminuirne l’impatto ambientale (30% di emissioni di gas serra e una infinità di altri danni agli ecosistemi).  Attraverso un atto concreto alla portata di tutti, facendo leva sulle leggi del mercato, dove uno spostamento percentuale anche relativamente limitato nelle scelte dei consumatori può avere effetti importanti, proviamo a cambiare le cose.

Per vedere cosa succede in Amazzonia e sapere di più sui nostri progetti, puoi leggere e vedere la nostra Story map illustrata. Per info sulla cena, invece, clicca qui.