[16/09/2009] News toscana

Siena: la provincia difende la biodiversità delle piante da frutto autoctone

FIRENZE. L'abbandono delle campagne, come noto ha portato ad una carente cura del territorio, destinato frequentemente a cedere "sotto i colpi" di piogge sempre più violente. Ma abbandono delle campagne significa anche allontanamento dalle abitazioni rurali intorno alle quali crescevano alberi da frutto che sono stati lasciati al proprio destino; ciò ha significato quindi anche perdita di biodiversità. Questo fenomeno si è verificato anche in provincia di Siena.

L'assessorato all'agricoltura dell'amministrazione provinciale, ha deciso di correre ai ripari dando vita ad un progetto con l'obiettivo di limitare la continua scomparsa di specie e varietà frutticole autoctone del territorio senese. Il progetto partito nel 2007, si sta sviluppando con la collaborazione del Dipartimento di ortoflorofrutticoltura dell'Università di Firenze e dell'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo forestale (Arsia).

Il lavoro di ricerca si è svolto in varie fasi: il quadro conoscitivo è stato elaborato attraverso un'indagine di tipo storico-bibliografico rivolta a conoscere le varietà coltivate in passato nel territorio provinciale e con un censimento dei vecchi fruttiferi. Successivamente di ciascuna pianta rintracciata è stata condotta un'analisi pomologica, in modo da verificarne le caratteristiche morfologiche ed organolettiche.

Le varietà di maggiore interesse sono state quindi sottoposte all'esame di una commissione tecnico scientifica, presso l'Arsia, per valutarne l'iscrivibilità al Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone delle razze e varietà locali toscane, così come previsto dalla legge regionale 64/2004. «Sono ben 22 le varietà proposte alla commissione e da questa riconosciute di indubbio interesse ed a rischio di estinzione- informano dalla provincia- Tra le piante individuate si trovano un albicocco, due mandorli, undici meli, due ciliegi, cinque peri ed un pesco, rintracciati nei comuni di Castelnuovo Berardenga, Monticiano, Radicondoli, Poggibonsi e Siena».

In una fase ancora successiva, alcune delle piante entrate a far parte del Repertorio regionale sono state riprodotte presso il Vivaio provinciale "Il Campino", che verrà iscritto come Banca regionale del Germoplasma al fine di garantire la conservazione ex situ delle risorse genetiche autoctone regionali. L'ultimo anello della filiera progettuale, ancora da realizzare, è rappresentato dalla distribuzione nel territorio provinciale delle piante da frutto iscritte al Repertorio.

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