[16/09/2009] News

La Lega alla Camera ripropone la "caccia no limits"

FIRENZE. E' proprio il caso di dire "a volte ritornano". La Lega ha presentato alla Camera dei deputati un emendamento alla Legge Comunitaria 2009, con cui si ripropongono le modifiche alla legge sulla caccia già ritenute inammissibili e bocciate nel maggio scorso, tra cui la cosiddetta "caccia no limits".

«Uno schiaffo all'Unione europea, un vergognoso attacco alla natura e un vero e proprio affronto alla sicurezza dei cittadini italiani- hanno dichiarato dalla Lipu- Se la Camera approvasse l'emendamento del leghista Pini, l'Italia precipiterebbe in un vero e proprio caos normativo e, cosa veramente grave, i cittadini italiani si vedrebbero invasi dai fucili in ogni stagione».

La cancellazione dei limiti massimi attualmente contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio, entro cui possono essere autorizzate le deroghe regionali alla stagione venatoria, può significare che i cacciatori potranno sparare agli uccelli migratori nei delicatissimi periodi di fine inverno, quando molti di loro sono in viaggio verso i luoghi di riproduzione, oppure in agosto nel mese delle ferie per le famiglie italiane che si riversano nei luoghi all'aperto. «Oltre ai suoi contenuti, di estrema e palese gravità, la proposta della Lega è del tutto inammissibile rispetto alla Legge Comunitaria, come già dimostrato nel corso della Comunitaria 2008 quando il medesimo emendamento fu bocciato dal Parlamento».

La Lipu si appella ad un intervento del Ministro delle Politiche europee Ronchi per dichiarare la contrarietà del Governo e chiedere il ritiro dell'emendamento, e stessa cosa fa il Wwf rivolgendosi ad altri interlocutori: «Chiediamo al presidente Pescante, al relatore Formichella e a tutti gli onorevoli Deputati di tenere in considerazione le comuni norme di conservazione e tutela della fauna selvatica, e rispettare il sentimento degli italiani che vogliono regole più rigide sulla caccia. Nel sondaggio Ipsos del febbraio 2009 infatti oltre il 90% degli italiani si è dichiarato contrario all'aumento dei tempi e delle specie cacciabili» ha concluso l'associazione del panda.

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