[16/09/2009] News

Vas applicata a singhiozzo in tutta Europa, la commissione Ue studia possibili correzioni

LIVORNO. L'applicazione della Valutazione strategica ambientale (Vas) sui piani e programmi negli Stati membri dell'Ue è ancora nella fase iniziale (nonostante che la direttiva che istituisce la valutazione è del 2004) e occorre maturare ulteriore esperienza per poter decidere se modificare o meno la direttiva e, se del caso, come modificarla. Gli Stati sembrano preferire la stabilità delle disposizioni legislative, per consentire ai sistemi e processi di Vas di consolidarsi e di istituire efficaci modalità di ricorso alla Vas, per migliorare il processo di pianificazione.

Sono queste le conclusioni a cui arriva la Commissione europea nella prima relazione sull'applicazione e l'efficacia della direttiva sulla valutazione ambientale strategica.

In realtà la relazione sulla valutazione dell'impatto che l'attività umana può produrre sull'ambiente - quella che ha il fine di prevedere gli effetti nel lungo periodo delle decisioni che vengono adottate e di valutare se tali decisioni risultano davvero sostenibili - doveva essere fatta entro il 21 luglio del 2006 (così come è previsto dalla stessa direttiva all'articolo 12 paragrafo 3). Ma siccome gran parte degli Stati membri ha recepito in ritardo la direttiva la Commissione Ue non ha potuto rispettare la scadenza, vista la scarsità delle informazioni a sua disposizione.

Infatti al 21 luglio 2006 soltanto 9 dei 25 Stati membri aveva effettivamente recepito la Vas (che in realtà, doveva essere inserita negli ordinamenti nazionali entro il 21 luglio del 2004). L'Italia non era fra i nove perché - escludendo le iniziative delle singole regioni, come la Toscana che ha introdotto la Vas con le legge sul governo del territorio del 2005 - ha inserito la Vas solo nel 2006 con il Dlgs 152/2006 (fra l'altro ora in fase di revisione).

A dicembre 2004 da parte dell'Ue sono stati avviati 15 procedimenti di infrazione per mancata comunicazione, vista la mancata adozione delle misure di recepimento della direttiva Vas. Cinque Stati (fra cui l'Italia) sono stati successivamente condannati dalla Corte di giustizia delle Comunità europee a causa del mancato recepimento. Da allora però, la Corte non ha emesso altre sentenze in materia e tutti gli Stati hanno recepito - bene o male - la direttiva entro il 2009. Quindi la Commissione ha avviato uno studio volto a verificare la conformità del recepimento. Quando necessario, sono stati avviati (o sono in corso di apertura) procedimenti di infrazione ma per recepimento incompleto o non corretto.

Comunque sia, il quadro che esce dalla relazione è che nei vari Stati l'applicazione è varia, sia per quanto riguarda le disposizioni istituzionali e giuridiche della procedura Vas, sia in termini di come gli Stati percepiscono il proprio ruolo. Questa varietà determina anche il modo in cui gli stessi Stati percepiscono i benefici e gli inconvenienti della direttiva e quali misure potrebbero migliorarne l'attuazione e l'efficacia.

Quindi l'appuntamento è per il 2013 data in cui il prossimo rapporto di valutazione sarà elaborato.

 

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