[21/09/2009] News toscana

Il congresso dell'Anci toscana e le politiche del territorio

PISA. Aut-Aut il mensile dell'associazione dei comuni d'Italia gli dedica nel numero di settembre un editoriale di Alessandro Pesci non a caso intitolato; ‘Un congresso, tanti nodi da sciogliere'. Potremmo aggiungere che i nodi da sciogliere in questo momento non riguardano soltanto i comuni anche se su di essi naturalmente gravano un compito e una responsabilità molto rilevanti e non facili.

Pesci ricorda il disegno di legge Calderoli che dà contenuto normativo ad almeno tre provvedimenti in gestazione e tra questi in particolare il Codice delle Autonomie, noto anche come nuovo testo unico per le autonomie locali. Come sappiamo quel testo già rimaneggiato dopo una prima stesura che conteneva delle vere e proprie stramberie (ad esempio quella della abrogazione dei parchi regionali) contiene nel complesso i titoli giusti che restano però tutti da scrivere data la loro sommarietà e genericità. E questo riguarda in particolare le politiche concernenti il governo del territorio.

Pesci giustamente si chiede di cosa si sta discutendo in questo momento a livello regionale, un passaggio ovviamente ineludibile specialmente in Toscana che su questo terreno negli anni ha per molti versi costruito e sperimentato un ‘modello' di coinvolgimento che a più d'uno sta sullo stomaco perché per niente affine a quelle politiche centraliste che stanno tornando in grande spolvero proprio nel momento in cui tutti suonano le trombe federaliste.

D'altronde quell'esigenza di riordino dell'assetto istituzionale attuale di cui parla Pesci per stabilire anche nuovi modelli di rapporto tra i soggetti pubblici e il grande arcipelago di quelli privati passa anche dalla dimensione regionale che talvolta presenta gli stessi inconvenienti o resistenze che si registrano sul piano nazionale.

E qui nessuno - neppure i comuni - può sottrarsi ad una riflessione su come affrontare un futuro che appare ancora per troppi versi da ridefinire e ridelineare.
A me, ad esempio, ha colpito un commento di paolo Urbani su L'Unità a proposito della recente sentenza sulla legge sarda delle coste scampata all'ennesimo attacco specie da parte della nuova giunta sarda ma che vede impegnati -annota Urbani-anche molti comuni dell'isola che considerano evidentemente la tutela dell'ambiente e del paesaggio un impaccio e un ostacolo. Il che spiega fra tante altre cose , ad esempio, lo stato senza pace dei parchi e delle aree protette in Sardegna. In Toscana per fortuna i comuni sono diversamente impegnati su questo fronte ma ciò non significa che non vi siano problemi specie dopo l'approvazione del nuovo Codice dei beni culturali. Recentemente a questi aspetti la rivista dell'Anci toscana ha dedicato anche un interessante speciale a cui rimandiamo.
Qui vorremmo limitarci ad annotare che il congresso dell'Anci riguarda il complesso delle istituzioni toscane regione in primis.
A questo riguardo vorrei ricordare - e ciò permette di cogliere anche quelle differenze con la Sardegna a cui ho fatto cenno- che nel 2005 quando fu discussa la nuova legge sul governo del territorio attualmente in vigore nella prima stesura era stata prevista la ‘restituzione' della gestione ai comuni delle aree contigue (preparco) che la legge regionale aveva invece affidato ai parchi regionali che dovevano gestirle naturalmente d'intesa con le amministrazione locali. Ebbene, l'offerta ‘ghiotta' non fu molto responsabilmente accolta e i comuni optarono per la conferma di una norma che lungi dal penalizzarli gli consentiva di raccordarsi a politiche non meramente ‘localistiche'.
In Toscana da tempo la nuova legge regionale sui parchi è inopinatamente bloccata, l'Anci può e deve dare una mano a rimetterla in cammino perché possa concludersi positivamente e senza pasticci.
A questi temi che l'Anci discuterà a Firenze il 30 ottobre a Pisa la Legautomie dedicherà un convegno nazionale che ne siamo certi vedrà partecipi anche i comuni e tutte gli altri soggetti istituzionali toscani.
Renzo Moschini

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