[22/09/2009] News

Ennesima strage di falchi in Calabria

LIVORNO. «Puntualmente, nel primo pomeriggio domenicale di caccia aperta, i bracconieri si sono scatenati contro le centinaia di rapaci, falchi di palude (nella foto) e falchi pecchiaioli, di passaggio sulle pinete al confine tra i Comuni di Montebello Ionico e Motta San Giovanni (Rc)». Comincia così l'ennesima triste cronaca fatta dai volontari della Lipu di una nuova giornata di assurdo bracconaggio per assicurarsi, con l'abbattimento sacrificale di un rapace, che la moglie non metta le corna agli sparatori.

Secondo la Lipu il 20 settembre in Calabria sono stati abbattuti decine di rari falchi di palude (Circus aeruginosus), in diminuzione a causa della distruzione del suo habitat e che nonostante questo vengono presi a fucilate per divertimento e superstizione durante il loro lungo viaggio migratorio, soprattutto in Calabria quando sostano nelle pinete di Motta e Montebello, uno dei più importanti dormitori italiani di falco di palude, prima di riprendere il volo verso Malta e l'Africa.

I volontari del campo antibracconaggio hanno potuto individuare solo due dei bracconieri che sparavano contro i falchi, nascondendosi all'interno della pineta.

«Non appena i volontari si sono avvicinati - spiega la Lipu - il più giovane è fuggito, mentre il più anziano ha cercato di nascondere sotto gli aghi di pino il Falco di Palude appena ucciso. Un altro falco agonizzava a qualche metro di distanza. E' stato subito allertato il 1515 del Corpo Forestale dello Stato. Dopo venti minuti di vana attesa, è stata chiamata, tramite il 112,  una pattuglia del Comando dei Carabinieri di Saline Joniche. I militari sono arrivati sul posto con grande celerità ed hanno provveduto ad identificare P.A., 65 anni, residente a Trunca, con segnalazioni specifiche per bracconaggio, che è stato denunciato per abbattimento di specie particolarmente protetta, con sequestro dell'arma, delle cartucce e della coppia di  falchi uccisi».

Giovanni Malara, responsabile del campo Lipu, sottolinea che «Già dai primi di settembre avevamo inviato segnalazioni al Cfs, chiedendo lo svolgimento di un apposito servizio di sorveglianza nelle località di Melia, Solano e Motta. Ieri (domenica, ndr) invece il controllo delle pinete era del tutto inesistente ed i bracconieri hanno potuto agire indisturbati, sparando a tutto ciò che passava fino al sopraggiungere dell'oscurità, quando invece è consentito cacciare fino al tramonto del sole».

La Lipu comunque non molla e continuerà il suo presidio per tentare di salvare il maggior numero possibile di falchi.

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