[28/09/2009] News

Un cavo “nucleare” insieme al gasdotto Nord Stream?

LIVORNO. La posa del gasdotto Nord Stream sul fondale del  mar Baltico potrebbe essere accompagnata da un cavo elettrico che collegherebbe la centrale atomica dell'enclave russa di Kaliningrad al nord della Germania. A dirlo è il quotidiano russo RBC daily secondo il quale «La società russa Inter RAO EES ha avviato l'esame di proposte appropriate con dei partner stranieri. Questo cavo aggiunto al gasdotto può accrescere la redditività del progetto di trasmissione di energia e rafforzare le posizioni di Nord Stream in Europa».

C'è però un problema molto grosso che dovrebbe raffreddare gli entusiasmi nucleari russi: il nuovo cavo sarà un ulteriore ostacolo nel già difficile processo di concertazione con gli Stati scandinavi (Finlandia e Svezia) che già non vedono di buon occhio il gasdotto e ne temono l'impatto ambientale. Certo, la Russia si trova ad avere nella sua piccola e non certo florida enclave di Kalinigrad, circondata dalle "ostili" Polonia e Lituania, una centrale nucleare costata almeno 6 miliardi di dollari, con due reattori di 2,4 gigawatts che dovrebbero entrare in funzione il primo nel 2016 e il secondo nel 2018. Una centrale nata per liberare Kalinigrad dal ricatto energetico dei suoi ingombranti vicini, ma che si è rivelata sovradimensionata e che dovrebbe esportare almeno i due terzi dell'energia prodotta verso l'ex madre-patria tedesca.

La soluzione per uscire da questo pasticcio (probabilmente già nella mente dei russi fin dall'inizio) è quella di combinare la messa in opera del gasdotto e quella del grande cavo che dovrebbe essere in grado di trasportare da 600 a 1.000 megawatts, nella speranza che l'offerta combinata attiri altre imprese tedesche. I russi puntano sull'energia russa a buon mercato, che da loro costa 2,5 volte meno che in Germania: un MW sul mercato tedesco costa 46 euro e sul mercato privato russo-occidentale 17,8 euro.

A quanto pare i russi non avevano avvertito delle loro intenzioni nucleari nemmeno la compagnia Nord Stream AG, che ora teme che la messa in opera del progetto di fornitura di energia nucleare prodotta a Kalinigrad possa comportare la completa revisione dell'intero progetto North Stream ed del suo impatto ambientale nel mar Baltico. La Nord Stream AG si è infatti precipitata a mettere nero su bianco in un comunicato che «La fase finale della concertazione del progetto è in corso con i cinque Paesi dalle cui acque passerà l'itinerario del gasdotto e non sono previsti cambiamenti al progetto».

I costi di un'altra valutazione tecnico-ambientale sarebbero probabilmente enormi: la prima valutazione, compresi i supplementi richiesti dagli scandinavi, è già costata ai partecipanti al progetto circa 100 milioni di euro. Il nucleare rigido e sovradimensionato di Kalinigrad potrebbe rivelarsi un affare ben peggiore di quel che i russi sembrano tenere, se non riuscirà il giochino pericoloso del Nord Stream. alla fine, molto probabilmente, toccherà vendere l'energia nucleare sottocosto (o pagare il transito) a baltici e polacchi.

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