[29/09/2009] News

Canone depurazione: presto verranno restituiti i soldi ai cittadini, ma...

FIRENZE. La notizia tanto attesa da molti cittadini è arrivata: il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo (Nella foto) ha firmato il decreto di attuazione del decreto legge "Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di  protezione dell'ambiente" convertito nella legge n. 13/2009, con il quale vengono stabiliti anche i criteri per la restituzione delle somme indebitamente versate dagli utenti per il canone di depurazione delle acque, nonostante la mancanza degli impianti di depurazione o la loro inattività temporanea. Le restituzioni saranno a carico, per legge, dei gestori del servizio idrico, che tra l'altro saranno tenuti ad una maggior trasparenza in particolare su questa delicata fase del ciclo idrico integrato. Infatti dovranno rendere disponibili agli utenti i dati relativi alla effettiva erogazione del servizio di depurazione attraverso forme di pubblicità sia on-line che all'interno della bolletta, così da garantire trasparenza nelle operazioni di restituzione e informazione costante sull'impiego degli introiti tariffari nella costruzione e nel completamento degli impianti di depurazione.

In effetti i soldi dei contribuenti dovevano servire anche per gli investimenti indirizzati alla costruzione degli impianti là dove assenti o incompleti, ed invece sono stati destinati ad altro. Magari considerando che la coperta per il settore è corta, i soldi sono andati a coprire in modo lecito altri segmenti della filiera. Ma il fatto rimane considerando che il servizio non è stato erogato e che si è continuato a perpetrare l'impatto sull'ambiente restituendo ai corpi idrici acque inquinate. Questo aspetto nessuno pare considerarlo (tra l'altro non siamo ancora in grado di quantificare economicamente il danno effettuato) ed i cittadini risarciti oggi, rischiano di pagare nuovamente domani. Infatti l'Italia è sotto infrazione Ue, perché non depura adeguatamente le sue acque reflue (la scadenza era fissata al 31/12/2000 per le città oltre 15mila abitanti equivalenti) e presto il nostro Paese sarà chiamato a fare i conti con le proprie inadempienze.

Intanto il Ministro Prestigiacomo ha designato i tre componenti della Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche (ora sotto il diretto controllo del governo, mentre il precedente Coviri, Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, rispondeva al Parlamento): Roberto Passino, già presidente del Coviri, Massimiliano Atelli, magistrato e Guido Cace, già presidente di Acegas. Gli altri due membri della Commissione sono designati dalla Conferenza Stato-Regioni.

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