[30/09/2009] News

Rifiuti radioattivi sui nostri fondali, la preoccupazione degli ambientalisti dopo 17 giorni di nulla di fatto

GROSSETO La notizia che i fusti affondati assieme alla nave di fronte ale coste di Cetraro, in Calabria, possano effettivamente contenere materiale radioattivo ha sollevato la preoccupazione da parte di Legambiente che riguardo alla vicenda delle navi dei veleni tutto vada a finire, è il caso di dirlo sotto la sabbia.
L'associazione ambientalista denuncia che «dopo 17 giorni dal ritrovamento della motonave Cunsky sui fondali di fronte a Cetraro, nessun intervento concreto da parte del Governo si è verificato né per cercare di fare luce sulla vicenda né per rassicurare, o quantomeno informare, i cittadini calabresi sui potenziali effetti sulla salute legati all'affondamento dei rifiuti radioattivi».

«A tutt'oggi - ha sottolineato il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri - non ci risulta sia stato definito un piano di recupero del contenuto della nave, né che sia stato messo a frutto un progetto per l'individuazione degli altri relitti indicati dal collaboratore di giustizia. Francamente, tutto questo appare quantomeno preoccupante».

Una preoccupazione che serpeggia anche per la mancanza d'informazione e di trasparenza nei confronti del territorio, come lamenta anche l'assessore all'ambiente della regione Calabria, Silvio Greco (vedi link a fondo pagina).
«La posta in ballo è enorme - ha dichiarato Nuccio Barillà di Legambiente Calabria - si tratta della salute dei cittadini, della salvaguardia dell'ecosistema marino e del futuro di una regione già duramente colpita da altri scempi ambientali. Ma il muro di gomma sembra non incrinarsi mai, nonostante la conferma che con la Cunsky siano stati affondati numerosi fusti contenenti rifiuti radioattivi».

Quello che a questo punto da molte parti si chiede è la necessità di un coordinamento da parte del Governo e un percorso chiaro su come procedere.
E' ciò che chiede anche il Wwf che organizzerà domani una conferenza stampa in cui si dirà qual è l'ipotesi dell'associazione ambientalista «per uscire dal balletto delle dichiarazioni di intenti, già viste anche in passato, ed entrare immediatamente nella fase operativa» e quali «le mosse più urgenti per dare risposte concrete all'allarme ambientale provocato dalle navi dei veleni, a partire dallo stanziamento di fondi e iniziative straordinarie.

Una operazione trasparenza che è anche ciò che è richiesto dai due deputati Ermete Realacci del Pd e Fabio Granata del Pdl, che presenteranno domani in una conferenza stampa la mozione bipartisan sulla vicenda, con l'appoggio del comitato verità sui traffici nazionali e internazionali di rifiuti e materiali radioattivi di Legambiente.

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