[30/09/2009] News

Si è riunito a Roma il comitato di sorveglianza sull'accordo di programma per la Solvay

Si è riunito oggi al Ministero dell'Ambiente, a Roma, il comitato di sorveglianza sull'Accordo di programma Solvay. All'incontro hanno partecipato l'assessore regionale Marco Betti, l'assessore provinciale alle politiche ambientali, Nicola Nista, l'assessore all'ambiente del Comune di Rosignano, Daniele Donati. Erano presenti, inoltre, la direzione dello stabilimento Solvay e i rappresentanti dell'Asa e dell'Ato.
Dalla relazione sullo stato di attuazione dell'Accordo, svolta dal Comitato tecnico di osservazione, è emersa una sostanziale diminuzione dei consumi idrici da falda. Tale risultato è stato raggiunto con la realizzazione dell'impianto Aretusa, che ha consentito un risparmio di 3,2 milioni di mc d'acqua, mentre un altro milione di mc è stato risparmiato attraverso interventi approntati dall'azienda sulla produzione. Obiettivo pienamente raggiunto, invece, per quanto concerne la totale eliminazione del mercurio dagli scarichi. Entro il 2010 l'azienda completerà lo smaltimento delle celle al mercurio, sostituite fin dal 2007 con quelle a membrana.
Per quanto riguarda il problema della riduzione dei solidi sospesi, la relazione ha evidenziato il mancato raggiungimento dell'obiettivo nel 2008, con 130.000 ton. e si stima uno scarico di circa 100.000 ton. di sostanze anche nel 2009. L'azienda, nell'ambito dell'Accordo di programma, ha presentato un programma di rientro nei limiti, con scadenza al 2011.
Gli enti presenti, prima di un pronunciamento sulla richiesta, hanno ritenuto opportuno mettere in atto alcune verifiche. In particolare, è stato deciso di affidare ad Arpat, in collaborazione con la Segreteria tecnica del ministero, una serie di accertamenti sullo stato del mare e sull'impatto che i solidi in sospensione hanno sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Questo, tenuto conto che l'Accordo risale al 2003, per valutare le scelte da fare sulla base di dati aggiornati ed attuali.
L'azienda, inoltre, avvierà un percorso, in collaborazione con l'Asa e l'Ato, per l'attuazione di ulteriori risparmi sui prelievi idrici da falda.
La Provincia, dal canto suo, ha avanzato la proposta di ridurre ad un'unica Autorizzazione Integrata Ambientale tutte le autorizzazioni AIA attualmente vigenti: una di competenza provinciale e tre di competenza ministeriale. "Il senso della nostra proposta - ha detto l'assessore Nista - è quello di affrontare in maniera complessiva le questioni che attengono alle varie autorizzazioni, emissioni in atmosfera, scarichi idrici, etc, in modo da trattare i vari aspetti in un unico tavolo e non, come adesso, per singolo impianto o linea produttiva. Gli enti presenti hanno accolto positivamente la proposta e presto invieremo una richiesta ufficiale, in tal senso, al ministero. La definizione di un'unica AIA - ha concluso Nista - consentirebbe di aggiornare il protocollo Solvay in un'ottica generale e non frammentata".

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