[07/10/2009] News

Sicilia: dal Piano casa al "Piano territorio"

FIRENZE. Il governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, scosso da quanto avvenuto a Messina, nei primi momenti dopo il disastro ha subito dichiarato la volontà di adottare una linea dura contro l'abusivismo e di procedere ad interventi per ridurre il dissesto idrogeologico. Parole importanti ovunque ma particolarmente significative in una regione dove abusivismo, permessi facili, ed interessi illeciti legati al mattone, fanno girare una buona fetta dell'economia. Vedremo se alle parole seguiranno fatti concreti, in ogni modo un primo segnale positivo ieri è arrivato. Lombardo ha congelato il disegno di legge sul Piano Casa che doveva approdare al Parlamento siciliano. Accoglie con soddisfazione la notizia il Wwf Italia, che poi rilancia tre importanti modifiche affinché il Piano Casa possa impedire ulteriori disastri in Sicilia: escludere esplicitamente l'applicazione degli interventi previsti nelle aree a rischio per il dissesto idrogeologico e nelle aree protette; porre un limite all'aumento della cubature; escludere gli interventi anche su immobili diversi da quelli residenziali, nel pieno rispetto di quanto stabilito nell'intesa dell'1 aprile 2009 tra Governo e Regioni.

Con la versione attuale del Piano casa «si rischiava di dare il via ad un'altra colata di cemento, mettendo a rischio le persone e il territorio- dichiarano dal Wwf- non c'è alcuna indicazione esplicita che escluda di procedere per gli ampliamenti degli edifici esistenti nelle aree a rischio idrogeologico o in zone delicate dal punto di vista ambientale quali i parchi». L'associazione ambientalista spiega che il piano consente di allargare o sopraelevare case di tutte le dimensioni, senza specificare il limite di cubatura (mentre l'intesa Stato-regioni dell'1 aprile 2009 consente intervento solo su quelle uni e bifamiliari) oltre agli immobili non residenziali (centri commerciali, capannoni artigianali, ecc.) e i fabbricati di pertinenza adiacenti alle abitazioni di residenza (ad es. i fabbricati agricoli).

«Se non verrà modificato sostanzialmente il Piano Casa siciliano -concludono dal Wwf  - si rischia di produrre uno sviluppo incontrollato dell'edificazione e il proliferare su tutto il territorio di costruzioni, legittimamente autorizzate (come è già avvenuto a Messina e in altre parti della Sicilia), in aree a rischio e di pregio».

Nuove edificazioni per le persone che hanno perso le loro abitazioni nei disastri più o meno naturali (dall'Abruzzo alla Sicilia), vanno sicuramente pensate e naturalmente è necessario raschiare il barile delle esigue risorse economiche e fare presto. Ma per rilanciare l'economia in modo sostenibile, più che un piano casa servirebbe un "Piano territorio" (messa in sicurezza e tutela ambientale), sempre annunciato quando si contano i  morti, riconosciuto indispensabile da tutti, ma mai fatto partire.

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