[08/10/2009] News

Blue carbon report: oceani e mari "sani" come alternativa al costoso carbon capture and storage artificiale

LIVORNO. Il 14 ottobre Unep, Fao ed Unesco presenteranno a Città del Capo, in Sudafrica, la versione integrale del Blue Carbon Report, ma il 6 ottobre ne hanno già diffuso alcune anticipazioni per sottolineara la data simbolica dei due mesi che ci separano dalla Conferenza mondiale sul clima dell'Onu che inizierà a Copenhagen il 7 dicembre.

«Gli oceani, i mari e gli ecosistemi marini di tutto il mondoi, quali le alghe, le barriere coralline e le zone umide costiere - si legge nel rapporto - assorbono tutti i giorni grandi quantità di carbonio dall'atmosfera. Sono uno dei migliori, ( e trascurato) alleato naturale nelle strategie di lotta al cambiamento climatico. Purtroppo, questi sistemi di cattura e stoccaggio di carbonio sono resi inefficaci dall'attività umana che nuoce alle loro capacità di "sequestro" delle emissioni di gas serra».

Il Blue Carbon Report fornisce cifre precise sul potenziale di cattura e stoccaggio della CO2 in ambiente marino e sull'impatto del degrado degli ecosistemi di mari ed oceani sul cambiamento climatico (e sulla salute umana), ma descrive anche il modo in cui i mercati potrebbero cominciare a pagare i Paesi in via di sviluppo per la salvaguardia ed il miglioramento della cattura di CO2 nell'ambiente e per i servizi "naturali" di carbon capture and storage (Ccs) senza dover sviluppare costose e sperimentali tecnologie di cattura e stoccaggio.

«Attualmente - sottolinea una nota dell'UNep - diversi Paesi sviluppati pensano dispensare dei miliardi di dollari nel Ccs nelle centrali elettriche, mentre i servizi Ccs dei sistemi naturali, quali i mari e gli oceani, sono testati e probabilmente più redditizi».

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