[12/10/2009] News toscana

Regione Toscana: si riaccende la discussione in merito alla legge sui servizi pubblici locali

FIRENZE. Durante la presentazione ad aziende e rappresentati delle istituzioni del rapporto sull'osservatorio sperimentale del Circondario Empolese-Valdelsa su acqua e rifiuti, si è tornati a parlare e polemizzare sui contenuti della proposta di legge sui Servizi pubblici locali. Un tema su cui si sta dibattendo da quasi dieci anni senza trovare il bandolo della matassa. Negli ultimi tempi sull'argomento era scesa il silenzio ma è bastato poco per innescare nuovamente la scintilla.

«Sul servizio idrico è sicuramente necessario poter disporre di un'autorità regionale, ma energia, gas e rifiuti sono una cosa diversa» ha dichiarato Alessandro Cosimi, presidente regionale Anci e sindaco di Livorno, durante la tavola rotonda a cui hanno partecipato l'assessore regionale Agostino Fragai, il presidente della III commissione in Consiglio regionale, Vittorio Bugli e il presidente di Cispel (la confederazione della aziende di servizi pubblici locali), Alfredo De Girolamo.

Il presidente di Anci poi ha spiegato come le aggregazioni non si facciano a comando ma su progetti industriali credibili. Non si è fatta attendere la replica di Fragai «La legge sui servizi pubblici locali che da un anno e mezzo aspetta di essere discussa in Consiglio regionale non è una macedonia, non è cioè una legge omnicomprensiva, come qualcuno l'ha voluta definire, che si occupa di tutto e per questo con vistosi limiti. La parte sui rifiuti è stata stralciata, già operativa attraverso un'altra legge nel frattempo approvata e che ha ridotto da dieci a tre gli Ato della Regione. Sul gas c'è solo una norma marginale. Rimane il tentativo di mettere ordine nei servizi idrici integrati, per cui la legge propone un'unica autorità regionale, e l'esigenza di un osservatorio, anch'esso regionale e questo sì per tutti i servizi pubblici locali, il quale controlli spesa e qualità del servizio per conto dei cittadini, a vantaggio di chi, enti o aziende, dovrà poi prendere le decisioni di politica industriale».

«Soprattutto è una legge - ha continuato Fragai- su cui è venuto il momento di decidere: dopo 30 riunioni del gruppo di lavoro interno a partire dal 2005, 18 riunioni con i sindacati, 9 riunioni di maggioranza in Consiglio regionale, 17 incontri politici, 39 incontri con tutti i soggetti interessati a partire da Cispel, 3 tavoli istituzionali con gli enti locali, 11 tavoli generali, 58 iniziative e convegni, 5 audizioni e informative e 6 volte che l'argomento è stato posto all'ordine del giorno della giunta regionale». Un lungo iter di condivisione e partecipazione, ma bisogna ammettere che non si è trovato un "punto di caduta" tale da poter essere condiviso da una larga maggioranza. Bugli intervenendo a sostegno della proposta di legge ha inserito in maniera nemmeno troppo velata il tema dei futuri accordi in vista delle elezioni regionali: «la mancata riforma dei servizi pubblici locali blocca lo sviluppo economico della nostra regione e qualsiasi riorganizzazione di questo settore deve essere un elemento chiaro di qualsiasi alleanza politica futura».

Per il presidente di Cispel De Girolamo «non serve una legge 'manifesto', ma una legge che promuova una vera politica industriale attraverso il sostegno agli investimenti, incentivi alle aggregazioni, la promozione di innovazione tecnologica e un programma per la formazione dei lavoratori. Mi auguro che nella legge vi sia una chiara esplicitazione della possibilità per gli enti locali di scegliere fra gara per la concessione e gara per il partner in tutti i settori anche nella gestione dei rifiuti e nella distribuzione di gas, che potrebbe riaprire i termini per la quotazione in Borsa e definire a scala regionale alcune scelte in materia tariffaria, come è stato fatto dalla Regione Emilia Romagna, soprattutto in tema di tutela delle fasce deboli».

In sintesi, a Cispel piace l'Osservatorio sperimentale che è stato condotto nel Circondario Empolese Valdelsa da applicare come modello all'intera regione e per quanto riguarda la legge «potrebbe esser approvata ma con qualche correzione alla luce del nuovo decreto nazionale, per dare ulteriore stabilità al quadro giuridico e soprattutto per promuovere in modo concreto politiche industriali di settore» ha concluso De Girolamo. Ma i tempi stringono e dato che per le regionali si voterà a marzo 2010, la legge dovrà essere approvata entro gennaio. «Spero che l'iniziativa di oggi possa innescare la scintilla per riaccendere il motore - ha ripreso Fragai - ma l'importante è non fare come Bertoldo, che aveva accettato la condanna del re ma in modo furbo è sempre riuscito a sfuggire all'impiccagione dicendo che l'albero trovato non era quello adatto. Questa è sicuramente una legge complicata, che coinvolge soggetti diversi che hanno interessi diversi: gli stessi che a suo tempo quella legge l'hanno fortemente richiesta. Ma non possiamo rinviare all'infinito una decisione» ha concluso l'assessore.

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