[13/10/2009] News

Ci mancava la piaga dei farmaci falsi nei Paesi in via di sviluppo...

GROSSETO. «Una medicina su quattro utilizzata nei paesi in via di sviluppo è falsa»: la dichiarazione è dell'ex- presidente della repubblica francese Jacques Chirac e presidente della omologa fondazione, intervenuto a Cotonou, in Benin ad una riunione per organizzare una mobilitazione per frenare questo fenomeno.

Una denuncia che già era stata fatta dall'arcivescovo Zygmunt Zimowski al congresso internazionale dei farmacisti cattolici e che si basa su dati forniti dall' dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) : il 50% degli antimalarici venduti in Africa sono contraffatti e lo sono per il 30% quelli venduti in molte zone del Sud-est asiatico e dell'America Latina. Stessa percentuale per gli antibiotici. Ma fonti non ufficiali indicano percentuali anche superiori, ovvero che in alcuni Stati africani il 60% dei farmaci sarebbe contraffatto, e in particolare oggetto di falsificazione sarebbe il 70% degli antimalarici. Una situazione drammatica dal momento che si stima che almeno 200.000 decessi sul continente africano si sarebbero potuti evitare se le medicine prescritte fossero di buone qualità.

«La contraffazione e la falsificazione dei farmaci - aveva sottolineato l'arcivescovo Zimowski - colpisce innanzitutto i soggetti in età pediatrica. Falsi antibiotici e falsi vaccini producono gravi ripercussioni negative sulla loro salute. Molte sono le morti per malattie respiratorie nei bambini africani, sicuramente più numerose se curate con antibiotici falsi, senza principio attivo e in compenso acquistati a caro prezzo. L'uso di antibiotici sottodosati in altri casi induce a fenomeni di selezione di ceppi batterici resistenti. Per quanto riguarda gli eccipienti, si usano sostanze tossiche che possono portare alla morte bambini, come è avvenuto ad Haiti o in Nigeria».

Per medicina falsa s'intende infatti un prodotto che deliberatamente non contiene principi attivi,  che è stato fabbricato con un diverso dosaggio, con l'uso di eccipienti generalmente non consentiti  o che è stato  fraudolentemente etichettato. Il risultato è che non cura - o non lo fa efficacemente - le patologie per le quali viene prescritto.
La contraffazione dei farmaci, sempre secondo le statistiche dell'Oms, regge un mercato che rappresenta ogni anno un valore di circa 45 milioni di euro e che corrisponde a circa il 10% del mercato mondiale e al 25% del mercato dei paesi in via di sviluppo. Proventi che vengono reinvestiti in altri traffici illeciti. In Benin, ha affermato il presidente Yayi, più di 6.000 persone vivono del commercio delle medicine false e l' 85% ha dichiarato di essersi fornito almeno una volta di medicine false che si trovano  a volte nello stesso  circuito ufficiale di vendita.

«È tempo per le alte autorità politiche di tutti i paesi del mondo, senza alcuna distinzione, di reagire di fronte a questa peste» ha dichiarato Jacques Chirac, annunciando una mobilitazione internazionale contro questa piaga su iniziativa della fondazione che porta il suo nome. E proprio da Cotonou è partito un appello che è già stato firmato dai capi di Stato del Benin, Yayi Boni, del Senegal Abdoulaye Wade, del Burkina Faso Bliase Compaoré, del Congo Dennis Sassou Guesso, della repubblica centrafricana François Bozizé, del Togo Faure Gnassingbé. Lappello è stato siglato anche dall'Unione Africana, quella Europea e dalla Comunità economica degli stati dell'Africa dell'Ovest (Cedeao), oltre che da rappresentanti di organizzazioni internazionali.

Nel documento si invita la comunità internazionale ad aggiungersi a loro per organizzare una riunione a Ginevra nel 2010 nella quale dare vita ad una convenzione internazionale contro la circolazione delle medicine false.

Una convenzione che è già stata sollecitata anche  dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che nel messaggio inviato alla riunione di Cotonou dichiara : «dobbiamo unire le nostre forze per combattere questo crimine mondiale per il bene della sanità pubblica internazionale».

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