[20/10/2009] News

La lobby dei cacciatori e pescatori Usa favorevole alla legge sul clima

LIVORNO. Reuters e Washington Post danno  con risalto una notizia che sembra abbastanza singolare anche per gli Stati Uniti d'America: «Un improbabile lobbying group sta facendo pressione sul Senato Usa per ridurre le emissioni di gas serra: gruppi di cacciatori e pescatori americani che temono il cambiamento climatico possa perturbare il loro sport».

Cacciatori e pescatori sportivi sono un bel pezzo della base del Partito Repubblicano al quale portano decine di milioni di voti, quindi la loro presa di posizione potrebbe favorire un ripensamento da parte di alcuni senatori di collegi a forte densità venatoria sulla contrarietà alla legislazione presentata da Obama per ridurre le emissioni di CO2.

Un sondaggio svolto nel 2008 dalla National Wildlife Federation (Nwf) tra cacciatori e pescatori sportivi ha rivelato che più della metà si ritiene "politicamente conservatore" mentre la metà si sono dichiarati "cristiani evangelici", la corrente religiosa più conservatrice degli Usa. Gli intervistati erano soprattutto bianchi, maschi e di mezza età, più o meno la fotografia dell'elettore medio repubblicano, ma ben l'85% di loro si sono detti d'accordo con l'affermazione: «Si può migliorare l'ambiente e rafforzare l'economia investendo nelle tecnologie delle energie rinnovabili che creano posti di lavoro riducendo il riscaldamento globale».

L'imprevista "defezione" dei cacciatori preoccupa non poco il "partito dell'elefante": tra le 20 associazioni nazionali della caccia e della pesca che a fine settembre hanno inviato ai senatori una lettera  che chiede che «Prendiate in considerazione in Senato una legge sul clima sia con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serre, sia misure per salvaguardare le risorse naturali» ci sono veri e propri pilastri della destra statunitense come il Dallas Safari Club, la National Trappers Association e Pheasants Forever.

Una delle cose che preoccupano di più i cacciatori Usa é che gli uccelli che cacciano potrebbero  non migrare più dal sud al  nord, se gli Stati Uniti diventeranno più caldi. Il vice-presidente senior della Nfa, che associa 2 420.000 cacciatori e pescatori sportivi in 46 Stati Usa, lo ha spiegato così ai riluttanti senatori repubblicani: «Se esci a caccia ogni anno nello stesso periodo, nella stessa stagione e nello stesso luogo, poi capire i cambiamenti che stanno avvenendo» La presa di posizione di cacciatori e pescatori sta creando un inedito scontro con un'altra potentissima lobby filo-repubblicana: quella delle industrie energetiche, nucleari  e petrolifere che stanno spingendo per "ammorbidire" la legge presentata dai Democratici ed impantanata al Senato per la contrarietà dei repubblicani e dei "democratici moderati" che temono che la legge faccia diminuire la competitività delle imprese Usa ed aumentare i prezzi dell'energia ,

Il nuovo attivismo dei cacciatori contro il global warming mette in discussione quanto detto e fatto fino ad ora dai cacciatori più famosi della politica statunitense: l'ex presidente George W. Bush, l' ex vice presidente Dick Cheney e l'ex governatore dell'Alaska e candidata alla vicepresidenza  Sarah Palin, che hanno sempre messo in dubbio il legame tra combustibili fossili, emissioni di gas serra e cambiamenti climatici.

Ma passato il periodo elettorale, con più di tre anni di amministrazione Obama davanti, I cacciatori ed i pescatori sportivi non se la sentono più di appoggiare silenziosamente un  partito repubblicano allo sbando mentre  vedono tutti I giorni gli effetti del cambiamento climatico sulle migrazioni degli uccelli o sui fiumi e la fauna acquatica per lo scioglimento rapido dei ghiacciai o per l'aumento della siccità.

E i pescatori e cacciatori Usa non sono da prendere sottogamba: le loro attività rappresentano un bel pezzetto di economia statunitense, almeno 172 miliardi dollari per l'economia.

Infatti, i primi Senatori amici dei cacciatori cominciano già a cambiare campo: Lindsey Graham, un senatore repubblicano della Carolina del Sud noto per le sue posizioni conservatrici, ha rotto con il suo partito e in un intervento sul New York Times, insieme al relatore democratico della legge sul clima, John Kerry, ha proposto un compromesso per limitare le emissioni di CO2, ricevendo subito gli elogi delle associazioni nazionali dei cacciatori e di quelle del South Carolina, uno Stato di tradizione repubblicana ma con un forte tessuto rurale e una presenza diffusa di cacciatori e pescatori sportivi.

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