[20/10/2009] News toscana

In Toscana 20 milioni per la difesa del suolo

FIRENZE. In un comunicato la giunta regionale toscana annuncia di aver «definito il quadro degli interventi per il riassetto del territorio colpito dal maltempo nell'inverno scorso e ha stanziato 14,3 milioni di euro per opere di ripristino e di messa in sicurezza in 134 comuni in tutte le dieci province della Toscana. Ai fondi regionali si aggiungono 6,4 milioni di euro di fondi e di cofinanziamento da parte degli enti locali interessati per un totale di 20,8 milioni di euro».

Nell'inverno 2008-2009 le aree più colpite della Toscana sono state la provincia di Lucca (24 interventi di ripristino previsti) e quelle di Arezzo (20 interventi) e Massa Carrara (19).

Seguono le province di Grosseto (18 interventi di ripristino previsti), Siena (16) e Pisa (13), Pistoia (9), Livorno (7) e Firenze (6), anche nella piccola provincia di Prato sono in programma  2 interventi.   

Marco Betti,  assessore regionale alla difesa del suolo, spiega che «Con questa delibera abbiamo deciso di finanziare opere per la messa in sicurezza del nostro territorio e per rimediare i danni causati da eventi atmosferici che stanno diventando sempre più estremi e violenti. Accanto a questi interventi mettiamo ogni anno in programma anche quelli di prevenzione e tutela, anche se le risorse sono sempre più ridotte mentre le necessità crescono sempre di più a causa dell'abbandono di ampie porzioni di territorio, a partire dalle zone collinari e montane. In fatto di prevenzione la Toscana è una regione virtuosa. Dal 2005 abbiamo tutti i piani di Bacino e anche dal punto di vista del monitoraggio e della prevenzione rispetto a possibili catastrofi, siamo dotati di uno dei sistemi di previsione e preannuncio più avanzati d'Italia, capace di dare l'allarme con 24 ore di anticipo».

Dal 2000 ad oggi in Toscana sono stati attuati 900 gli interventi di mitigazione delle piene e di consolidamento dei versanti, ma anche Betti sottolinea che «Tuttavia sarebbe necessario poter dedicare maggiori fondi a questo scopo, anziché dover intervenire a riparare i danni».

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