[21/10/2009] News toscana

Commercio e sostenibilità in Toscana

FIRENZE. Legambiente chiede una concreta attenzione ai temi della sostenibilità, in particolare per quanto riguarda il consumo di suolo e l'accessibilità ed il coinvolgimento della Associazioni ambientaliste nelle fasi di concertazione e nell'Osservatorio del commercio.

Premessa

Tutti, credo, conoscono Legambiente per gli impegni in campo ambientale, non tutti però conoscono gli impegni di L (Legambiente) con riferimento alle politiche del settore commercio. Forse sono ancora meno quelli che conoscono le iniziative svolte da L in Toscana. Oltre a quelle intraprese a livello locale, segnalo solo quella a Vecchiano per l'ipotesi di un grande insediamento commerciale (IKEA) nel parco di Migliarino, ne segnalo due:

1.     la presa di posizione di L in occasione della I conferenza del commercio nel 2001,

2.      le osservazioni da noi fatte al Regolamento del Commercio del 2009, ai fini di una effettiva applicazione dei principi di sostenibilità nelle previsioni degli insediamenti commerciali.

Non sempre, al di là dei principi espressi, si sono seguiti i criteri di sostenibilità e di limitazione del consumo di suolo nel rilascio di nuove autorizzazioni sia a livello regionale, che comunale. Gli esempi che si possono fare sono diversi, e basta guardare alle uscite di autostrade e superstrade per rendersene conto.

Le politiche e le decisioni sul commercio e sugli insediamenti commerciali riguardano tutti: il commercio è una delle attività e funzioni più vicina alle abitudini e agli usi quotidiani di tutti i cittadini, senza distinzioni di censo, razza, religione, etc..

Il commercio contribuisce alla qualità urbana e sociale delle nostre città e dei nostri paesi, anche dei più piccoli. Legambiente collabora con le Associazioni del commercio e con i singoli operatori grandi e piccoli:

Legambiente vuole un commercio compatibile con la qualità della vita nelle città (e quindi con le esigenze di tutela ambientale e di mobilità) e coerente con un modello di società sostenibile per le generazioni future.

Per questo Legambiente apprezza e condivide la normativa sul commercio della Regione Toscana per la attenzione ai problemi ambientali e di un corretto inserimento delle strutture nel territorio: gli insediamenti commerciali specie quelli di grandi strutture hanno impatti notevoli sotto molteplici aspetti, traffico, suolo, acque, socio-economici, commerciali.

Riteniamo per questo necessario che, assieme alle altre Associazioni indicate dalla normativa nazionale e regionale,  sia necessario un coinvolgimento pieno delle associazioni ambientaliste nei diversi programmi, e specialmente nelle scelte per gli insediamenti di grandi strutture di vendita.

Uno degli obiettivi indicati dalla normativa sul commercio è infatti quello di "rendere compatibile l'impatto territoriale e ambientale degli insediamenti commerciali con particolare riguardo a fattori quali la mobilità, il traffico e l'inquinamento e valorizzare la funzione commerciale al fine della riqualificazione del tessuto urbano, in particolare per quanto riguarda i quartieri urbani degradati al fine di ricostituire un ambiente idoneo allo sviluppo del commercio".

Il ruolo crescente del commercio e degli insediamenti commerciali nell'organizzazione del territorio, delle città e della vita dei cittadini (si veda l'effetto Gigli per l'area metropolitana fiorentina), impone che le questioni dei grandi interventi siano valutate anche o soprattutto sotto l'aspetto dell'impatto ambientale, di traffico e territoriale oltre che socio-economico.

Queste valutazioni non possono essere lasciate al proponente l'intervento, che ha tutta la convenienza a dimostrare che l'intervento è compatibile, né al solo Comune, che ricevendo milioni di euro per gli oneri e poi per altre tasse, può subire forti condizionamenti.

Per questo si ritiene necessario che

A)   la normativa regionale arrivi a indicazioni più definite e cogenti rispetto a quelle generali condivisibili, ma a volte eludibili;

B)   nelle commissioni e nella conferenza di servizi vi siano anche espressioni delle associazioni ambientaliste, in relazione al criterio di sussidiarietà

C)   che i maggiori interventi, specie in aree cruciali siano sottoposti a valutazione da parte di un soggetto terzo.

La priorità data dalla Regione ai temi urbanistici e ambientali dovrebbe avere come diretta conseguenza la centralità della valutazione degli effetti che gli insediamenti commerciali producono sul territorio e un ruolo di verifica assegnato alle associazioni ambientaliste, quali soggetti, che in base al principio di sussidiarietà, sono in grado di valutare le conseguenze di un intervento sull'ambiente.

Legambiente, come associazione ambientalista e di cittadini, proprio per le intenzioni del legislatore regionale, rivendica un ruolo più incisivo nelle scelte e nella valutazione delle localizzazioni e delle compatibilità.

La preoccupazione, che in alcuni casi è stata confermata dalla scelte effettuate, è che le indicazioni generali siano o restino solo a livello di buone intenzioni.

Poiché la realizzazione di interventi di trasformazione del territorio per la creazione di grandi strutture di vendita e di aree  commerciali  integrate deve essere prevista nel Piano strutturale, dove ne deve essere espressamente precisata la compatibilità, è necessario che per la verifica di idoneità delle aree per l'insediamento di grandi strutture di vendita vi sia una metodologia dettagliata che consenta di valutare le varianti urbanistiche per l'insediamento di grandi strutture con i criteri il più possibile oggettivi.

Il criterio quantitativo dell'indice di equilibrio pare allora l'unico strumento per frenare una diffusione incontrollata di grandi strutture, anche con forti limiti di compatibilità territoriale.

Proponiamo per questo alcuni correttivi alla normativa vigente:

I - Le varianti urbanistiche per insediamenti di grandi strutture di superficie di vendita superiore ai 3.000 mq , devono essere soggette a Valutazione e, per la verifica, devono essere coinvolte le Associazioni ambientaliste;

II -E' necessario introdurre una concorrenzialità tra progetti, con una sorta di bando da fare a livello di area per l'assegnazione delle superfici occorrenti per l'equilibrio dell'area.

Riteniamo poi che sia necessario disporre di un manuale per la valutazione di impatto delle grandi strutture commerciali.

L'obiettivo è quello di fornire ai Comuni dei criteri validi e oggettivi per giudicare le proposte di insediamento di medie e grandi strutture di vendita.

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