[22/10/2009] News

Clima, il Consiglio Ue riaccende le speranze per Copenhagen: le reazioni

GROSSETO. La Commissione ha accolto positivamente le decisioni assunte dal Consiglio europeo per l'ambiente che costituiranno la posizione dell'Ue da portare al vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici che si terrà il prossimo dicembre. Un documento che ha valore di indirizzo politico in vista del Consiglio dei capi di stato del 29 e 30 ottobre prossimi prima della conferenza Onu Cop 15.

«Sono molto soddisfatto - ha detto il commissario all'ambiente Stavros Dimas - per i progressi che abbiamo fatto oggi, poichè ci rimane una sola sessione di negoziazione prima di Copenhaghen ed è ormai un imperativo imporre un'accelerazione degli scambi al livello politico. Raggiungere un accordo internazionale è una sfida politica ardua, ma siamo non siamo ancora del tutto fuoristrada. E ripeto che è più importante che mai raggiungerlo affinché l'Ue possa assumere un  ruolo di leadership: i nostri cittadini lo desiderano così come i nostri partner mondiali».

In effetti gli obiettivi che sono stati assunti ieri dal consiglio dei ministri dell'ambiente sono  assai impegnativi e riguardano la  riduzione delle emissioni dell'80 - 95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990, con obiettivi intermedi di un taglio del 30% al 2020. Limiti sulle emissioni prodotte dal trasporto aereo e marittimo internazionale rispettivamente del 10% e del 20%, entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005, nel quadro di accordi internazionali.

Per quanto riguarda le regole di contabilità in merito al ruolo svolto dall'utilizzo del suolo e dalla foreste sul contenimento delle emissioni, la Commissione è soddisfatta del fatto che il Consiglio potrebbe trovare un accordo già all'ultima sessione di trattativa che si terrà a Barcellona ad inizio di novembre.

Il commissario Dimas ha accolto favorevolmente anche le conclusioni sull'economia eco-efficiente, che confermano la volontà da parte degli stati membri di dare un supporto forte per andare verso questa direzione e la volontà espressa di integrarlo come obiettivo chiave nella nuova strategia di Lisbona.

Commenti di soddisfazione anche da parte di Cgil che  valuta «positivamente la notizia degli impegni assunti» ma chiede «fatti concreti». Impegni concreti sono richiesti anche da Grenpeace, che si dichiara delusa dal vertice dei ministri dell'ambiente Ue.

«Greenpeace -afferma l'associazione ambientalista- constata che gli impegni europei di riduzione delle emissioni di gas serra non sono stati allineati con quanto indicato dalle analisi scientifiche, e ritiene che la decisione di oggi non sia abbastanza ambiziosa per permettere di sbloccare lo stallo dei negoziati di Copenaghen. Sarà ora il summit dei capi di Stato, in agenda la prossima settimana, l'ultima spiaggia per fare un passo avanti concreto».

«I ministri dell'ambiente hanno dimostrato di affrontare i cambiamenti climatici solo come una mera questione politica -sottolinea Francesco Tedesco responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace- come se non si stesse difendendo la sopravvivenza delle persone, l'accesso all'acqua e al cibo, la protezione delle proprie case»..

Positivo il commento da parte dell'area ambientalista del Pd, preoccupata però adesso della tenuta del governo sugli impegni presi a Bruxelles.

«L'Europa si conferma battistrada dell'impegno per fronteggiare i cambiamenti climatici.- ha dichiarato il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente. Il governo Berlusconi dica al Paese e al Parlamento se è pronto a sostenere a Copenaghen la posizione concordata oggi a Lussemburgo».

Sulla stessa linea anche Ermete Realacci responsabile ambiente del Pd: «Bene via libera al documento sul clima da parte dei Ministri dell'Ambiente dell'Unione Europea. E' un chiaro segnale che arriva dall'Europa in vista del vertice di Copenaghen. Ci auguriamo che l'Italia stia al passo e non parli con lingua biforcuta».

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