[27/10/2009] News toscana

Bonifiche, Legambiente Val di Cornia interviene sullo 'sconto' alla Dalmine

PIOMBINO. Le bonifiche, assieme alle infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali, sono le condizioni essenziali per consentire al nostro territorio di avere un futuro. Su queste condizioni essenziali grava la più totale incertezza. La notizia dello sconto alla società Tenaris - Dalmine sugli oneri per le bonifiche è preoccupante; ma è tutta la partita sulle bonifiche che è a rischio, c'è una situazione al limite del ridicolo.

È incredibile, quella che sembrava una sparata demagogica del presidente della Provincia di Livorno è diventata la posizione di tutti i livelli istituzionali. La multinazionale è in crisi, e rischia di chiudere lo stabilimento di Piombino? Allora gli si fanno sconti sui soldi che deve spendere per le bonifiche.

Si da per scontato che qualcun altro metterà questi soldi oppure - come è più probabile- che le bonifiche non si faranno mai? Intanto, nonostante che Piombino sia un sito di interesse nazionale, grava la decisione del governo di tagliare i fondi Fas e quindi non ci sono i soldi neppure da parte dello stato, ma anche se in una estrema trattativa con i ministeri romani ci fosse "la promessa" di trovarli, è "normale", corretto, da paese civile, seguire questa strada? Ovvero dare la possibilità di inquinare e poi di andarsene lasciando i propri segni?

Quali conseguenze porterebbe? Non spingerebbe tutte le aziende, non solo piombinesi, ma in tutta Italia a seguire questa strada? E allora questo cosa porterebbe se non contenziosi a catena e una paralisi completa di tutti i risanamenti ambientali della penisola?

Sembrava che qualche politico locale si fosse posto la domanda: la crisi della Dalmine è  veramente causata dal pagamento di questo debito ambientale? Invece questo interrogativo sembra sia saltato e piace di più giocare a "mettere la Dalmine di fronte alle proprie responsabilità, togliendogli l'alibi"... Ma siamo seri!

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