[29/10/2009] News

La giornata mondiale del risparmio e la schizofrenia delle formiche

LIVORNO. Oggi è la giornata mondiale del risparmio e non mancano numeri, dati, percezioni e titoli di giornale su cui non valga la pena fermarsi qualche minuto a riflettere. L'Istat per esempio ha presentato il suo studio su redditi e risparmi riferito al secondo trimestre di quest'anno, mettendo in evidenza, rispetto al 2008,  un calo dell'1% del reddito lordo degli italiani, dello 0,5% dei consumi finali, dello 0,4% della propensione al risparmio: sono finiti insomma - chiosa su Repubblica Luisa Grion - «i tempi orgogliosi degli italiani formichine». Stessa pagina, articolo sotto a firma di Elena Polidori, che invece traduce per i suoi lettori  il sondaggio commissionato da Acri per Ipsos: «torna la voglia di essere ‘formiche': si ricomincia a mettere un po' di soldi da parte, anche se di preferenza questo denaro resta liquido, sempre a disposizione».

Lasciamo perdere la schizofrenia giornalistica in questione - figlia del vizio di abusare di ogni numero e statistica senza però andare a leggerseli davvero, affidandosi alle più comode sintesi di stampa - e sforziamoci di interpretare attraverso il nostro punto di vista (cioè il prisma della sostenibilità) questa stridente lettura della realtà.

Prima differenza, la ricerca Istat si basa su numeri nudi e crudi, estremamente reali se si assume come base di partenza l'impossibilità di conteggiare il nero (il che basta a dire che di reale in verità c'è ben poco). In ogni caso questi numeri così freddi sono dunque in forte contrasto con le percezioni dei cittadini, percezioni che sono invece alla base del sondaggio Ipsos, che telefonicamente ha intervistato un campione di mille persone sopra i 18 anni.

Se la percezione è migliore di quanto sia la realtà (salvo il nero!), allora potremmo per esempio ipotizzare che la strategia comunicativa del governo che da mesi propina l'idea che siamo in via d'uscita dalla crisi sta funzionando abbastanza bene (pochi minuti fa l'ennesimo annuncio da parte di Berlusconi: «Il peggio della crisi finanziaria sembra sia alle nostre spalle e sembra sia iniziata, sia pure lentamente, la ripresa. Merito delle decisioni prese a livello globale, ma anche del fatto che tutti i soggetti istituzionali economici e sociali hanno svolto positivamente nel nostro paese la loro parte»).

Altro elemento da tenere in considerazione: il sondaggio Ipsos è commissionato da Acri che è l'organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria, e che fra le altre cose organizza la giornata stessa, che quest'anno è dedicato al microtema "Risparmio ed economia reale: la fiducia riparte dai territori".

Dal nostro punto di vista allora, più che le percentuali, è interessante sottolineare che da questo sondaggio emerga il fatto che «Il cittadino italiano è convinto che questa crisi dimostri che nel mondo d'oggi per affrontare problemi planetari è necessario un coordinamento internazionale (53%); solo una minoranza (37%) ritiene che questa crisi evidenzi piuttosto il contrario, ossia i limiti della globalizzazione e quindi richieda scelte localistiche (il 10% non prende posizione)».

Qui vale la pena di soffermarsi un attimo: a parte il fatto che tale esito contraddice in nuce il tema stesso della giornata (la fiducia riparte dai territori), ripropone la necessità di una governance globale dell'economia in grado di leggere i limiti ecologici dell'economia stessa e non è un caso se oggi a Roma si riunisce la sessione ministeriale del gruppo consultivo dei ministri «per la creazione di una governance internazionale dell'Ambiente», auspicabilmente un'agenzia sotto l'egida dell'Onu.

Interessante infine sarebbe indagare sul tipo di crisi di affrontare (non ce n'è una sola, non sono tutte a pari livello, sono strettamente legate le une alle altre), e sul tipo di risparmio da inseguire, che non è solo il gruzzoletto  messo in banca, tenuto liquido nel cassetto o investito, ma è la vera risorsa disponibile da cui attingere, sia esso risparmio di materia o di energia.

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