[29/10/2009] News

Tetrapak: "volontariamente" evitate 48mila tonnellate di emissioni di Co2

RIMINI. Si discute molto dei tagli alle emissioni di Co2, su quanto siano pesanti per alcuni gruppi, sul fatto che il piano nazionale ha sbagliato i conti delle allocazioni, sui costi che queste misure comportano gravando fortemente sui bilanci aziendali, considerate particolarmente esose in questo periodo di crisi.

Ma c'è anche chi questi tagli li fa in maniera del tutto volontaria, senza cioè che il settore al quale appartiene abbia da rispettare alcun obbligo. E' il caso di Tetrapak, il gruppo svedese leader nel settore del confezionamento di prodotti alimentari, che vanta nei suoi bilanci oltre 140 miliardi di confezioni vendute con una presenza commerciale in oltre 150 paesi, ma anche 48mila tonnellate di emissioni di Co2 evitate, negli ultimi quattro anni, grazie ad un programma ambientale volontario di riduzione avviato nel 2005.

Un risultato ottenuto - scrivono nel report ambientale e sociale 2009 - agendo in maniera sinergica su tutti i settori della catena di produzione: dalla fornitura della carta, che ricavano da legno proveniente da foreste gestite in base a criteri di rispetto riconosciuti a livello internazionale, fino alla logistica e alla gestione dei materiali post-consumo, con sostegno e promozione di azioni di raccolta differenziata e riciclo. I dati forniti da Tetrapak indicano una quota di 25,6 miliardi di contenitori Tetrapak ( ma verosimilmente il dato si rifersice a tutti i contenitori in poliaccoppiato) raccolti in tutta l'area di azione del gruppo, pari al 18,1% delle vendite.

In Italia sono 3000 i comuni che hanno aggiunto anche la raccolta di questi contenitori nei sistemi di raccolta differenziata (con la carta o il multimateriale) e nel 2008 - secondo i dati forniti da Tetrapak - circa 800 milioni di confezioni di poliaccoppiato sono state riciclate per generare carta e cartone e oggettistica con la componente polietilene-alluminio che rappresenta circa il 25% delle confezioni, che nella sua nuova veste di materiale viene chimata EcoAllene, tra cui come ogni anno la mscotte internazionale di Ecomondo, che quest'anno è un cavalluccio marino.

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