[29/10/2009] News

Greenpeace nella Manica a caccia delle navi nucleari franco-russe

LIVORNO. Secondo Greenpeace France questa settimana due navi russe, che potrebbero imbarcare materiale nucleare, sono attese nel porto francese, dopo uno scalo di 24 ore torneranno a San Pietroburgo: oggi dovrebbe arrivare la Kapitan Mironov e domani la Kapitan Lus. Secondo le formazioni in possesso degli ambientalisti «Ci sono forti possibilità che Areva utilizzi almeno una di queste due navi per spedire in Russia dei nuovi container di materiali radioattivi».

Per Yannick Rousselet, responsabile della campagna Énergie/Nucléaire di Greenpeace France, «E' intollerabile che gli industriali del nucleare Edf ed  Areva continuino in tutta impunità i loro traffici, mentre i responsabili politici hanno riconosciuto che queste imprese conducono le loro attività pericolose senza trasparenza. Abbiamo chiesto al ministro Jean-Louis Borloo di applicare il principio di precauzione e di decretare una moratoria immediata su queste esportazioni di materiali nucleari, per il tempo necessario a terminare le inchieste che lui stesso ha richiesto. Ma da questo orecchio é sordo e rifiuta di prendersi le sue responsabilità. Quindi, Greenpeace si metterà all'opera per opporsi a questi traffici».

Infatti, a Le Havre é arrivata due giorni fa anche l'Arctic Sunrise (Nella foto), il rompighiaccio di Greenpeace, con l'obiettivo dichiarato di contrastare e smascherare i viaggi « nucleari » franco-russi.

«Da anni Areva pretende di inviare uranio in Russia per trasformarlo al fine di riutilizzarlo, mentre in realtà la maggior parte di questo materiale viene semplicemente abbandonata laggiù- dice Rousselet. - Questo uranio deve essere quindi considerato come un rifiuto. Questo traffico dura da più di 30 anni nella più totale opacità. L'Haut comité sur la transparence ha ragione ad esigere la pubblicazione da parte degli operatori degli inventari e dei flussi dei materiali e delle scorie nucleari. I responsabili politici devono finirla di lasciar fare alle industrie quel che vogliono senza controllo democratico».

Gli scandali nucleari tengono banco in Francia da parecchi  giorni : prima lo stoccaggio di scorie radioattive in Russia, poi la scoperta di decine chilogrammi di plutonio "dimenticati" nell'impianto nucleare di Cadarache (Bouches-du-Rhône) hanno dimostrato tutta la fragilità e le falle di un sistema che viene presentato a in patria e all'estero come sicuro, pulito e supercontrollato.

Il 10 ottobre l'Haut comité pour la transparence et l'information sur la sûreté nucléaire (Hctisn) ha chiesto un inventario globale dei materiali nucleari e dei rifiuti prodotti nel ciclo del combustibile nucleare, ha aperto un'inchiesta ed avviato audizioni tra i gestori del nucleare francese, le conclusioni dell'indagine sono attese per il gennaio 2010.

Intanto, dopo il caso del "laboratorio" del plutonio (ATPu), Il Commissariat à l'énergie atomique (Cea) di Cadarache ha riconosciuto che una situazione altrettanto problematica c'è nell'impianto Star, con il rischio di incidenti critici.

Secondo "Sortir du nucléaire" cattive sorprese potrebbero venire anche per gli abitanti della regione Provence-Alpes-Cote d'Azur, visto che il sito di Cadarache contiene numerosi impianti nucleari obsoleti: l'ATPu è fermo dal 2003 e dopo 7 anni dà ancora problemi; la stazione di trattamento delle scorie è chiusa dal 2006; il magazzino centrale dei materiali fissili dovrebbe essere chiuso nel 2010; il parco di stoccaggio provvisori delle scorie teoricamente dovrebbe essere fermato nel 2015 insieme al Pegas. Avrebbero gli stessi problemi anche impianti nucleari vecchi come Marcoule (Gard), Tricastin (Drôme/Vaucluse) e La Hague (Manche).

«Mentre, per quel che riguarda i vertici dello Stato, le autorità francesi non cessano di eccitarsi per l'opzione nucleare imposta alla Francia per 50 anni, sembra che invece sia giunto il momento di pagare il  conto incredibilmente salato, sia per l'ambiente che sul piano finanziario. Cea, Areva ed Edf hanno costruito in Francia per 50 anni, innumerevoli impianti nucleari che sono ora in grave stato di abbandono, che spesso contengono una quantità indefinita di vari materiali nucleari, che comportano il rischio di gravi incidenti nucleari».

"Sortir du nucléaire" fa la lista degli ultimi scandali nucleari francesi: fuga di uranio a Tricastin (estate 2008); scandalo della "France contaminée" dalle vecchie miniere di uranio; incapacità delle centrali nucleari Edf  di misurare correttamente la radioattività; scorie nucleari di Edf  scaricate in Siberia; plutonio "di troppo" all'ATPu di Cadarache; uranio "di troppo" nell'impianto Star di Cadarache. Poi ci sono i problemi economici e politici del nucleare francese: i disastri industriali e finanziari dei due cantieri Epr in Finlandia (Areva) e a Flamanville (Edf); l'assenza di soluzioni per le scorie radioattive ed il rifiuto dei comuni francesi ad ospitarle sotto terra; l'assenza di dibattito pubblico e di finanziamenti riguardanti lo smantellamento degli impianti nucleari; il flop industriale e finanziario del reattore di fusione nucleare Iter, in costruzione proprio a Cadarache... luogo simbolo di questo nuovo rinascimento nucleare che in Francia sembra proprio un medioevo.

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