[29/10/2009] News
FIRENZE. Gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili devono essere considerati strutture di pubblica utilità e quindi non sottoposti alle tassazioni comunali come "opifici". Questa la proposta che viene da Kyoto Club che insieme alle associazioni di categoria e ambientaliste, chiede esplicitamente di abolire l'Ici per questi impianti. Alla base di questa considerazione fatta da Leonardo Berlen, responsabile comunicazione del Kyoto Club, a "Key Energy" (fiera internazionale per l'energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo) in corso a Rimini, la necessità di raggiungere l'obiettivo di 15 gigawatt dal solare al 2020. Questa decisione tra l'altro è già stata presa dall'Agenzia del territorio di Bologna ed ora Kyoto Club, la porterà all'attenzione delle Agenzie territoriali e delle Commissioni parlamentari competenti.
Intanto in occasione del convegno è stato fatto il punto sulle realizzazioni di impianti fotovoltaici in Italia: siamo quasi a quota 1.000 megawatt di potenza in esercizio e a 50.000 impianti realizzati. «L' energia elettrica generata dal sole è oggi una realtà, anche grazie agli incentivi pubblici del Conto energia - ha sottolineato Maurizio Cuppone della direzione operativa del Gse, Gestore servizi elettrici - La Puglia è la prima regione per potenza installata, la Lombardia svetta invece per numeri di impianti. In totale contiamo di arrivare a 900 megawatt in tutto il Paese entro la fine dell'anno».
Al convegno è stato analizzato presente e futuro del fotovoltaico. Le aziende sono state rappresentate da Daniele Togni, socio di Anie/Gifi, gruppo Imprese fotovoltaiche italiane «Entro fine anno il Ministero emanerà la bozza di rinnovo del Conto energia - ha informato Togni - l'industria fotovoltaica è in forte crescita, ma ha bisogno ancora di sostegni pubblici, seppure in misura minore».
Guarda avanti invece Paola Delli Veneri, ricercatrice della sezione Fotovoltaica dell'Enea: «Il film sottile permetterà a breve di ridurre i costi per questa energia rinnovabile mentre oggi il silicio cristallino è ancora la tecnologia consolidata su cui puntare. E nuovi materiali quasi fantascientifici per il fotovoltaico sono allo studio dell'Enea: prevediamo siano disponibili non prima di una trentina d'anni». Ciò conferma come sia necessario investire oggi in ricerca se davvero vogliamo puntare all'affermazione della green economy.