[30/10/2009] News toscana

Indagine "I cittadini toscani e la protezione civile" - aspetti percettivi

FIRENZE. «Uno degli scopi fondamentali della protezione civile è quello di prevenire il rischio, non solo studiandolo e riducendone per quanto possibile la sua entità, ma anche informando adeguatamente la popolazione sui rischi presenti nel proprio territorio, in modo da renderla capace di una corretta convivenza con essi: si tratta cioè di far conoscere alla popolazione le caratteristiche del territorio in cui vive e gli eventuali rischi presenti, perché sappia comportarsi in modo adeguato. In estrema sintesi: conoscere per proteggersi».

Ma, anche se «molti sono i comuni che hanno realizzato iniziative per l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini (..) si è trattato spesso di attività disomogenee e non coordinate tra loro, rispetto alle quali è difficile, se non impossibile, valutare l'efficacia della comunicazione». Ecco quindi il motivo per cui Regione e Anci Toscana si sono poste l'obiettivo di «realizzare una politica regionale di informazione in materia di protezione civile per indirizzare i sindaci nello svolgimento di quella loro fondamentale competenza che è appunto l'informazione alla popolazione». E il punto da cui partire è «quello di verificare l'attuale livello di conoscenza da parte della popolazione toscana dei rischi presenti nel territorio in cui vive e dei conseguenti comportamenti da tenere».

Sono queste le considerazioni che hanno portato Regione ed Anci a compiere un'indagine statistica ("I cittadini toscani e la protezione civile") riguardante la consapevolezza della popolazione toscana in materia. Indagine che, condotta nel maggio 2009 (su un campione di circa 4000 interviste), è stata presentata ieri alla rassegna "Dire e fare" in corso fino a domenica alla Fortezza da Basso (Firenze).

Secondo il documento presentato, sono gli incendi boschivi la criticità ambientale più fortemente percepita dai cittadini toscani come potenziale fattore di rischio nel proprio territorio comunale: il 72% di essi ha riportato infatti di ritenere il proprio territorio comunale a rischio incendio, davanti ad un 50% che considera presente nel proprio comune il rischio-alluvioni, il 47% i terremoti, 34% le frane, 30% gli incidenti industriali e 28% le trombe d'aria. Ovviamente, al di là degli incendi che sono (purtroppo) diffusi in modo pressochè ubiquo in regione, a seconda delle varie zone cambia il secondo tipo di rischio incidente: quello sismico è percepito prevalentemente nell'Appennino (com'è ovvio), ma anche nel senese-grossetano, mentre le zone del bacino dell'Arno sono portate (altrettanto ovviamente) alla maggiore percezione del rischio alluvione, e sulle coste e nelle isole prevale la percezione del rischio-trombe d'aria.

Riguardo ai rischi effettivamente sperimentati dalla popolazione, è sottolineato come il 37% dei toscani si sia trovato almeno una volta nella vita in situazioni di emergenza. Questo dato ha una notevole variabilità provinciale: se un abitante del distretto di Massa e Carrara ha vissuto almeno una volta un'emergenza nel 52% dei casi (seguono Lucca - 43% - e Livorno, 40%), questo valore scende al 29% nel pistoiese, 28% in provincia di Siena e 26 in quella di Prato.

Più in dettaglio, a questo riguardo, emerge che il 42% dei toscani (valore che sale al 58% in provincia di Firenze, per motivi intuibili) ha vissuto sulla propria pelle un'alluvione, il 22% gli incendi boschivi, il 17% i terremoti, l'8% le frane, il 6% le trombe d'aria e il 3% gli incidenti industriali. In particolare, quest'ultimo tipo di criticità è stato sperimentato di persona dall'11% dei residenti in provincia di Massa e Carrara, e dall'8% dei pratesi.

Ma se dovesse avvenire una situazione di emergenza, i toscani saprebbero come comportarsi? La risposta al quesito è stata positiva soprattutto per quanto riguarda i terremoti (41% di risposte positive, 25% negative), ma - come evidenziato nella stessa ricerca - il fatto che i rilevamenti telefonici siano stati effettuati nei giorni successivi al terremoto in Abruzzo (e quindi in un momento di sovraesposizione informativa) rende i dati meno attendibili, a questo riguardo. Sono invece più i cittadini che non saprebbero come comportarsi, rispetto a quelli informati a riguardo, per quanto attiene alle alluvioni (il 35% non saprebbe cosa fare, il 31% si) e gli incendi (39% contro 28%). Risulta inoltre che (vedi immagine) «la situazione di fronte alla quale quasi tutti si sentono fortemente impreparati riguarda il rischio di origine industriale: solo il 10,5% dei toscani pensa di avere qualche elemento di conoscenza per fronteggiare un'emergenza di questa natura e ben il 63% di non averne alcuno». Naturalmente questa valutazione è anche legata al dato (positivo) relativo alla bassa incidenza di questa tipologia di incidenti sul territorio regionale, ma apre anche prospettive di approfondimento legate ad alcuni ambiti di dibattito, come ad esempio il rapporto tra rischio e sua percezione all'interno delle questioni inerenti allo sviluppo del sistema produttivo, all'energia e anche al ciclo integrato dei rifiuti, su cui ritorneremo in futuro.

 Esamineremo invece nell'altro articolo (vedi link in fondo alla pagina) le questioni legate all'informazione che i cittadini ritengono di avere (o di non avere) ricevuto riguardo agli aspetti di protezione civile e consapevolezza territoriale.

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