[02/11/2009] News toscana

Firenze: sarà attuato il progetto bike sharing?

FIRENZE. Sul progetto di bike sharing la precedente amministrazione comunale fiorentina si era spesa molto. Il servizio di noleggio bici automatico, simile a quello realizzato a Barcellona, Parigi Torino, Milano e Roma, doveva garantire spostamenti a corto raggio in città, attraverso l'utilizzo di mezzi di mobilità a impatto ambientale pressoché nullo messi a disposizione dall'amministrazione comunale all'interno di un servizio efficiente ed organizzato. Il bike sharing doveva essere attivato entro il 2009 con 50 stazioni e la disponibilità di 750 biciclette. Ora, se le notizie verranno confermate, pare che questo progetto abbia subito uno stop. «Un provvedimento della Direzione ambiente del comune di Firenze - ha informato Ornella De Zordo capogruppo di Perunaltracittà - ha recentemente revocato i fondi per realizzare questo servizio di cui da molto tempo si parla. Si tratta di un finanziamento già previsto dall'amministrazione comunale precedente, poi inserito nei 100 punti di Renzi e nel suo programma di mandato approvato recentemente dal consiglio Comunale. Ma il progetto, ad oggi, non è ancora stato avviato. In questo contesto è assurdo che il comune rinunci al finanziamento regionale già concesso e disponibile da tempo». Se i 100.000 euro già stanziati dalla Regione per il bike sharing  sono destinati ad altri progetti previsti nel Piano di azione comunale 2007 - 2010 per il mantenimento e risanamento della qualità dell'aria, bisogna che l'amministrazione ne dia motivazione. «L'amministrazione comunale si è più volte espressa per far partire al più presto il bike sharing - ha continuato l'esponente dell'opposizione - un progetto innovativo che favorisce la riduzione dell'inquinamento e del traffico, che ha avuto un grande successo nelle città dov'è stato adottato. Con questo atto, però, si va esattamente nella direzione opposta: la giunta è ancora interessata a favorire la mobilità ciclabile e sostenibile in città, per offrire davvero una risposta concreta a difesa della salute pubblica?» ha domandato concludendo De Zordo.

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