[05/11/2009] News

La Rete "No Ponte" fissa i prossimi appuntamenti per continuare la sua battaglia

FIRENZE. In merito al Ponte sullo stretto di Messina il governo non molla. I soldi ci sono, dicono, li mettono i privati e non è servito nemmeno toccare con mano le fragilità di quel territorio, dove i piloni del ponte verranno appoggiati, per fare non diciamo marcia indietro (come sarebbe giusto), ma almeno una pausa di riflessione. Invece il 23 dicembre si parte, verrà dato avvio ai cantieri del Ponte sullo Stretto, partendo da alcuni interventi accessori come la modifica di un tratto di linea ferrata prossima alla Stazione ferroviaria di Cannitello-Villa San Giovanni. «Non sono stati sufficienti, evidentemente, i morti di Scaletta e Giampilieri per porre fine a questa idea scellerata e destinare le risorse pubbliche del Ponte per la messa in sicurezza del territorio- dichiarano dalla Rete "No ponte"- Da anni ci battiamo contro quello che abbiamo definito "il mostro sullo Stretto" perché riteniamo che così vengano sperperate ingenti risorse pubbliche, perché riteniamo che sia inutile, perché riteniamo che sia devastante per l'ambiente».


Sono molte le manifestazioni sorte contro l'effettiva necessità di costruire questa grande opera che non è certo una priorità per il Paese, a cui hanno partecipato comitati, associazioni, cittadini. Alla manifestazione dello scorso otto agosto, a cui hanno partecipato migliaia di persone, la Rete "No Ponte" ha presentato una piattaforma alternativa che ha visto come elemento centrale la messa in sicurezza sismica ed idrogeologica del territorio, accompagnata dalla richiesta del potenziamento del trasporto pubblico nello Stretto. «Con questa stessa piattaforma saremo in piazza il 19 dicembre a Villa San Giovanni in un appuntamento che rivestirà carattere nazionale.


Nell'ambito del percorso che ci porterà a quella manifestazione, indiciamo per giorno 1 dicembre un corteo a Faro, a due mesi dai tragici eventi che hanno colpito la zona sud della città e la riviera jonica, nei luoghi nei quali vorrebbero far sorgere il pilone della sponda messinese» hanno concluso dalla Rete  "No Ponte".

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