[06/11/2009] News

Cipe, gli strani finanziamenti al Ponte e la misteriosa scomparsa dei Fas...

GROSSETO. La riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) di questa mattina ha confermato che le regioni dovranno ancora attendere per i fondi Fas, forse sarà questione solo di una settimana, ma intanto le risorse non ci sono.
«Ci è stato assicurato che è solo un problema tecnico - aveva detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a proposito dello slittamento dell'approvazione dei Par - i piani attuativi regionali per realizzare infrastrutture e finanziati con i fondi Fas relativi a otto regioni: Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Lazio, Veneto e Sardegna.

«Chiederemo conferma - ha aggiunto Errani - sull'intesa raggiunta nei giorni scorsi sul governo relativa all'impegnabilità dei fondi e garanzie sull'approvazione dei Par al Cipe della prossima settimana».

Nel frattempo il Mezzogiorno dovrà consolarsi con 770 milioni per le opere minori e gli interventi finalizzati al supporto dei servizi di trasporto. Queste infatti le risorse stanziate stamani dal Cipe che saranno erogate a favore dei progetti di cui sono risultati aggiudicatari i provveditori alle opere pubbliche. Tra le categorie considerate prioritarie la realizzazione di reti viarie, fognarie e impianti portuali, adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione delle sedi istituzionali, comprese quelle per le forze dell'ordine.

Le opere sono state scelte - in base all'urgenza - tra quelle che hanno già intrapreso i percorsi autorizzativi, completabili in 24 mesi o attivabili con gara d'appalto entro 120 giorni. La distribuzione delle risorse seguirà le esigenze territoriali e al primo posto, con quasi 185 milioni di stanziamento, si trova la Sicilia.
A seguire Calabria, Sardegna, Puglia, Basilicata, Campania e Molise.

Altra conferma che viene dalla riunione del Cipe di stamani è che al momento per il Ponte sullo Stretto i soli fondi disponibili sono quelli pubblici: «il via libera del Cipe è l'ennesima conferma che gli unici soldi disponibili per il ponte sullo Stretto sono pubblici» ha commentato Ermete Realacci, (Pd).

Alla riunione è stato infatti dato il via libera alla prima fase della progettazione esecutiva per cui sarebbero già disponibili 30 milioni di euro e a cui dovranno aggiungersi quelli già deliberati nella seduta Cipe del 6 marzo scorso pari a circa 1,3 miliardi sui 6,1 del costo complessivo dell'opera. Il procedimento sarà perfezionato però in una prossima riunione del Cipe, quindi un via libera condizionato.

«Per quale ragione- si chiede a tale proposito Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti e infrastrutture di Legambiente - stanziare 1,3 miliardi per il Ponte sullo Stretto quando non si ha ancora un progetto definitivo e manca lo studio di fattibilità economica? Il tutto, forse, potrà servire a convincere gli investitori privati a mettere quella quota, pari al 60% del totale, sulla quale vige ancora il più totale mistero».
E gli ecodem Roberto Della seta e Francesco Ferrante hanno aggiunto: «Il Governo la smetta di raccontare la frottola che il Ponte si farà con risorse di investitori privati: è un'idea tanto fumosa quanto improbabile».

Nella quota complessiva di 8,8 miliardi di euro delle risorse che hanno avuto oggi il via libera dal Cipe, oltre a quelle descritte, ci sono anche risorse pari ad 1 miliardo per il ministero dell'Ambiente che, ha spiegato il ministro Stefania Prestigiacomo, «saranno utilizzati per avviare un piano straordinario di interventi per le emergenze nazionali in materia di dissesto idrogeologico».

Non è chiaro ancora se in questa cifra saranno compresi anche i 150 milioni di euro per i cinque siti nazionali, tra cui Piombino, oggetto del tavolo interlocutorio con il Ministero dell'ambiente cui ha partecipato ieri il sindaco della cittadina toscana. «Non ho ancora avuto notizia dell'esito del Cipe - ci ha detto al telefono il sindaco Gianni Anselmi, ma ha aggiunto che «era una proposta senza rassicurazioni che avrebbe avuto risposte certe».

Un miliardo anche per la ricostruzione in Abruzzo. A renderlo noto è stato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, spiegando che dopo lo stanziamento di circa 4 miliardi di euro deliberato dal Cipe nelle scorse settimane, le risorse stanziate questa mattina serviranno per finanziare la ristrutturazione delle abitazioni classificate A, B e C, per complessivi 800 milioni di euro, e il primo programma stralcio, per oltre 200 milioni, individuato dal Commissario Chiodi relativo agli edifici pubblici gravemente danneggiati che ospitano servizi di natura essenziale e ricadenti nell'ambito del cratere.

Tra le altre opere approvate l'asse stradale Pedemontana Lombarda, le metropolitane M4 e M5 di Milano, il primo lotto della ferrovia AV/AC Genova-Milano Terzo Valico dei Giovi per un valore di 500 milioni.
Un finanziamento, che ha sottolineato l'assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Daniele Borioli, «copre solo il 10% del costo dell'opera e lascia aperto qualche interrogativo circa le garanzie sul reperimento integrale del rimanente 90%».

L'opera dovrebbe costare infatti complessivamente 5,1miliardi e la quota annua prevista come finanziamento è di 150milioni di Euro per tre anni, quindi, con queste risorse l'opera si potrà realizzare, nella migliore delle ipotesi, in 30 anni.

 

Torna all'archivio