[10/11/2009] News

Gpp: in arrivo i criteri ambientali minimi per le forniture di ammendanti e risme di carta

LIVORNO. Sono arrivati i criteri ambientali minimi per l'acquisto di ammendanti composti e per l'acquisto di carta vergine e riciclata in risme da parte della Pubblica amministrazione. Dopo la formulazione e l'approvazione di circa un anno fa del Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione - ossia il documento che delinea la strategia nazionale per la diffusione degli acquisti verdi (Gpp) come strumento per il miglioramento ambientale - il Comitato interministeriale per la gestione del piano ha elaborato i criteri ambientali minimi per le due categorie merceologiche (inserite nel Piano alla voce "servizi urbani e al territorio, gestione del verde pubblico, arredo urbano" e a quella "cancelleria, carta e materiali di consumo"). I criteri, comunque, dovranno essere aggiornati alla luce dell'evoluzione tecnologica del mercato e delle indicazioni della Commissione europea almeno ogni due anni.

Il Ministero dell'ambiente e del territorio ha, dunque, emanato l'apposito decreto e l'ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri. In un primo allegato del decreto vengono indicati i criteri minimi per gli ammendanti del suolo intesi come il "materiale da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e/o chimiche e/o l'attività biologica" esclusi, però i "substrati di coltivazione" perché non ancora compresi nella disciplina in materia di fertilizzanti (quella che invece definisce gli ammendanti del suolo). Il prodotto non dovrà contenere torba e la sostanza organica che contiene dovrà derivare dal trattamento o dall'utilizzo di rifiuti. E comunque sia i materiali non dovranno essere prelevati ne dai siti di importanza comunitaria (quelli designati dalla direttiva europea sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della fauna e della flora selvatica) ne dalle aree della rete Natura 2000.

Il secondo allegato, invece, descrivere i prodotti della carta vergine e della carta riciclata ecologica e oltre a prevedere i requisiti di conformità ambientale che il prodotto è tenuto a rispettare e che è opportuno richiamare nella documentazione di gara , riporta le indicazioni di carattere operativo che contribuiscono a caratterizzare come "verde" sia l'appalto, sia l'azione dell'amministrazione nelle proprie procedure d' acquisto (una procedura d'acquisto viene qualificata come "verde" quando integra nel capitolo tecnico almeno tutti i criteri ambientali minimi indicati nel decreto).

In generale, le pubbliche amministrazioni sono obbligate a privilegiare nei loro acquisti pubblici i prodotti fatti con materiali riciclati provenienti dal "post consumo". In particole per quanto riguarda la carta è previsto l'obbligo di acquistare uno quota minima di fabbisogno annuo pari al 30% di carta realizzata con contenuto minimo di fibre riciclate pari all'85%. E tutto ciò è previsto allo scopo di promuovere nei cicli produttivi il minor utilizzo di materie prime e soprattutto l'utilizzo il materiale proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione infatti, auspica che almeno il 50% degli acquisti di carta in risme riguardi carta costituita da fibre riciclate. Tutto ciò coerentemente con quanto prevede l'Ue  che indica come obiettivo da raggiungere entro il 2010 la quota del 50% di appalti verdi sul totale degli acquisti.

Dunque se al Ministero va il merito di aver elaborato, prima il Piano e dopo i criteri minimi ambientali per almeno due categorie merceologiche (su 11) valide su tutto il territorio nazionale, rimane il fatto che si tratta sempre di un piano "volto a favorire la diffusione e l'implementazione" del Gpp, che non obbliga e non prevede sanzioni per chi non rispetta le indicazioni. Il rischio è sempre il solito ossia che rimanga l´ennesimo proclama sospeso nel vuoto.

E' pur vero però che alcune regioni hanno adottato nel proprio ordinamento indicazioni più cogenti. In Toscana per esempio le indicazioni vanno dalla previsione di una quota del 40% di acquisti verdi (carta e cartone riciclata e manufatti in plastica riciclata) da parte della Regione, province e comuni, all'inserimento di specifici condizioni per favorire l'uso di residui recuperabili nei capitolati per appalti pubblici di opere, di forniture e di servizio, alle indispensabili sanzioni in caso di non rispetto.

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