[13/11/2009] News toscana

Inceneritori, aeroporti, parchi: grandi manovre (e boutade) nella piana fiorentina

GROSSETO. Il mosaico da comporre sulla piana fiorentina potrebbe portare a una nuova immagine finale: via l'inceneritore di Case Passerini, avanti l'ampliamento dell'aeroporto di Peretola.
La carta calata dal neo presidente di quadrifoglio, Moretti, in merito alla opportunità di spostare di 450 metri il previsto impianto d'incenerimento (che considera anche sottodimensionato) a Case Passerini, muove infatti l'altra casella relativa all'ampliamento dell'aeroporto, su cui il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, mette subito la bandierina. La strada per questo nuovo assetto porta dritta alla costa, che dovrebbe accollarsi quindi lo smaltimento dei rifiuti del capoluogo toscano.

Del resto è evidente che nel fazzoletto di terra compreso tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, chiamata "Piana Fiorentina" già ingolfato dalla presenza di infrastrutture notevoli (aeroporto, autostrade, discariche, grandi poli commerciali ecc...) e su cui si prevedono ipotesi di ampliamento (inceneritore di case Passerini, Stadio, Cittadella Viola, altri centri commerciali, Snodi terze corsie A1 e A11 e nuovo assestamento dell'aeroporto) tutto non può entrare.

A meno di non considerare superato il progetto del parco della piana, ritenuto recentemente una «invariante» dal sindaco di Sesto, Gianassi e che nasce con l'idea di lasciare almeno un polmone verde a cuscinetto dell'area metropolitana che si è andata configurando nel corso degli anni.

«Dovrà assumere un ruolo di riqualificazione ambientale in grado di valorizzare il sistema colline-pianura-fiume e di mettere in relazione le periferie urbane dei comuni della piana fiorentina. Dovrà equilibrare un'area sulla quale sorgono importanti infrastrutture e servizi a vantaggio di tutta la collettività. E dare una identità paesaggistica e ambientale». Queste furono infatti le parole del presidente della regione Claudio Martini nel girono della firma del protocollo d'intesa firmato con la Provincia di Firenze e Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.

Se infatti si aggiungono tessere e non se ne tolgono altre l'unica possibilità di espansione è rappresentata proprio dalla riduzione della superficie del parco della piana.
Parco che fu indicato come unico elemento di compensazione possibile in una situazione già compromessa anche nelle conclusioni emerse dalla Valutazione d'impatto sanitario (unico caso di applicazione in Italia, per giunta) richiesta per capire quale ubicazione tra quelle ipotizzate avrebbe determinato minori impatti sulla popolazione per la realizzazione dell'impianto di incenerimento nei siti ipotizzati.

Una conclusione (per altro avversata dagli oppositori dell'impianto d'incenerimento in quanto tale) che in maniera molto netta diceva che quell'impianto si poteva fare a Case Passerini, senza però aggiungere altre fonti d'inquinamento e mitigando quelle già in essere.
Che mal si concilia quindi con ipotesi di nuove infrastrutture autostradali, aeroportuali, commerciali come quelle che di giorno in giorno emergono dai vari cappelli.

Il problema è allora decidere, e dato che per prendere le decisioni - la storia dell'inceneritore insegna- ci vogliono anni, tavoli di discussione, accordi, studi, ci si aspetterebbe che una volta presa, la decisione, si andasse avanti per quella strada. Senza cambiare il disegno finale del mosaico inserendo di volta in volta nuove tessere.

In questo caso emerge con chiarezza il dato che l'osservatorio sui costi del non fare ha ormai messo in evidenza da tempo, ovvero che in uno dei settori più strettamente legati al territorio come è quello dei rifiuti, pesa senza dubbio l'opposizione dei cittadini ma soprattutto l' immobilismo degli enti locali, spesso causato da una scarsa assunzione di responsabilità.

 

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