[17/11/2009] News toscana

Naldi (Ealp): ĞLa centrale a biomasse del porto di Livorno fuori dagli indirizzi del piano energetico provincialeğ

LIVORNO. Un'impennata dell'energia prodotta con i pannelli fotovoltaici che nel territorio provinciale è schizzata da 56 kilowatt del 2001 a 1420 del 2008; progetti nelle scuole per la sensibilizzazione delle problematiche ambientali legate a produzione e consumo di energia; accordi e convenzioni per promuovere interventi sul solare termico, non ultimo quello per la copertura di tutti gli edifici della provincia non sottoposti a vincolo con pannelli fotovoltaici. In vista degli obiettivi del 2020, è solo l'inizio, ma per il presidente dell'agenzia energetica della Provincia (Ealp) Angiolo Naldi «in pochi anni sono stati fatti passi da gigante e ancora molto si potrà fare».A partire dal nuovo Piano energetico provinciale che detta le regole in materia di rinnovabili. «Quando abbiamo iniziato eravamo tre dipendenti e ci conoscevano per il controllo alle caldaie, un servizio importante e che comunque continuiamo a svolgere  - racconta Naldi. Oggi abbiamo dato un contribuito nella realizzazione degli indirizzi energetici della Provincia». Che però non possono evitare l'attivazione di una centrale a biomasse alimentate a olio di palma proveniente dal Brasile nel porto di Livorno. Ma  partiamo dalle previsioni della provincia.

Quali sono gli obiettivi del piano?

«Grazie a questo strumento le scelte energetiche non saranno legate alla casualità ma a una pianificazione che risponde alle caratteristiche del territorio. Partendo dal piano proposto nel corso della precedente legislatura e dopo un monitoraggio della situazione attuale, insieme ai tecnici della provincia e seguendo le direttive del Piano energetico regionale, abbiamo realizzato una sorta di mappatura dei luoghi dove possono essere installati gli impianti eolici».

 Quali sono?

«I capannoni delle aree industriali, alcuni aree portuali, aree degradate nelle quali si può intervenire senza nessun impatto ambientale».

Per il fotovoltaico cosa è previsto?

«Il conto energia approvato dal Governo ha incrementato l'uso del fotovoltaico e abbattuto il costo dei pannelli. Basta pensare che solo due anni fa il costo di un Kilowatt era di 6.500 euro a fronte dei 3.500 attuali. Quello che servirebbe in questo momento, sono maggiori risorse da investire per la ricerca. Per migliorare la qualità dei materiali e nelle dimensioni dei pannelli c'è ancora molto da fare».

Nella nostra provincia solo il 2% dell'energia è prodotto con fonti rinnovabili. Gli indirizzi europei, entro il 2020, indicano quota 20%.

«Il cammino è lungo ma c'è da considerare che con l'approvazione del conto energia, il fotovoltaico ha avuto un vera e propria impennata. In soli quattro anni, siamo passati da 56 a 1420 kilowatt installati in tutta la provincia. Inoltre, ben presto, su tutti gli edifici della Provincia non tutelati da vincoli della soprintendenza, saranno installati impianti fotovoltaici, e questo senza far spendere soldi pubblici. Ma ci sono anche altri progetti innovativi che vorremmo realizzare. Con il comune di Piombino, per esempio, stiamo pensando di sostituire le coperture in amianto dei capannoni con impianti fotovoltaici. Entro fine anno partiranno i lavori per l'installazione di un impianto da 16 kilowatt sopra il Museo di storia naturale in via Roma».

Nel piano ci sarà spazio anche per le biomasse?

«Per evitare l'inquinamento creato dal trasporto, abbiamo pensato a una filiera corta e a impianti in grado di funzionare con materiali disponibili nel nostro territorio. Pensiamo ai scarti da taglio del bosco, residui di potature, paglie».

La Regione Toscana ha ribadito più volte, seguendo le indicazioni europee, che le centrali a biomasse devono essere promosse laddove sia previsto l'utilizzo di materiale proveniente da filiera corta, cioè nel raggio di 70 chilometri, sconsigliando l'utilizzo di olii provenienti dall'altro capo del mondo, spesso motivo di deforestazioni selvagge. Cosa ne pensa del progetto annunciato dalla Compagnia portuali di costruire all'interno del porto di Livorno una centrale a biomasse alimentata a olio di palma proveniente dal Brasile?

«Il piano indirizzo indica le scelte da fare ma non può imporre ai Comuni di seguirle come non può impedire la presentazione di progetti che vanno in controtendenza rispetto alle linee guida che abbiamo fissato..».

Tra le attività dell'Ealp ci sono anche quelle per  le scuole?

«L'educazione in campo energetico-ambientale rappresenta un aspetto importante nella diffusione e nella sensibilizzazione delle problematiche ambientali legate a produzione e consumo di energia. Oltre al recente progetto che ha coinvolto alcuni istituti tecnici cittadini, abbiamo avviato delle iniziative con le scuole medie inferiori dove gli studenti hanno recepito e adottato con entusiasmo tutte le attività rivolte al risparmio di risparmio e le buone pratiche. L'Ealp si occupa anche di formazione di nuove figure professionali nel settore delle tecnologie del risparmio energetico e nell'utilizzo delle fonti rinnovabili. Con questo scopo vengono realizzati corsi di formazione e seminari sulle tecnologie solari ed il risparmio energetico».

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