[17/11/2009] News toscana

Tre Mw di fotovoltaico sul tetto, e altri accorgimenti "green": ecco il nuovo polo logistico Coop di Prato

PRATO. «La crisi economica conduce alla razionalizzazione: questa a sua volta porta ad una maggiore efficienza logistica, che si traduce poi in efficienza ambientale». Parole con cui Aldo Soldi, presidente di Coop-Ancc (associazione nazionale cooperative di consumatori), ha presentato ai media regionali il nuovo polo logistico per il no-food di Coop Italia. Il centro, che è stato realizzato a Prato ed è il primo in Italia dedicato alla sola logistica del no-food (di fronte ad una ventina di strutture analoghe dedicate all'alimentare), è caratterizzato da svariati accorgimenti finalizzati a minimizzare l'impatto sui sistemi naturali: l'ottica, come spiegato da Soldi, è quella per cui «prima si valutano i consumi di energia, di acqua, la produzione di rifiuti, le emissioni rumorose, il traffico indotto. Poi si scelgono tecnologie e sistemi di gestione in grado di ridurre emissioni e consumi», e infine si realizza l'impianto previsto.

A ciò si aggiunge il perseguimento del maggior grado possibile di sostenibilità in vari step della filiera, agendo quindi «non solo sulle strutture, ma sulla realizzazione dell'impianto, sulla sua gestione, sulla stessa distribuzione, che sono tutte organizzate in direzione della minimizzazione degli impatti ambientali» - ha aggiunto Soldi, che poi ha concluso spiegando come Coop Italia abbia «attivato, con 151 stabilimenti di fornitori di prodotto a marchio, un protocollo finalizzato ad attuare misure di contenimento delle emissioni di CO2».

Il risultato di questo impegno ha preso forma nel centro logistico di Prato, che tra le altre cose (caldaie a condensazione, pannelli solari termici, riscaldamento a pannelli radianti a pavimento, sonde di luminosità per modulare automaticamente il mix di luce artificiale e naturale all'interno dell'impianto) vede montato sul tetto quello che è definito come «l'impianto fotovoltaico primo per dimensione in Italia tra gli impianti montati su un singolo edificio, e tra i primi venti in Europa».

L'impianto, che è montato in modo da far passare la luce solare ai piani sottostanti, è effettivamente di dimensioni impressionanti: su 50.000 mq di copertura, 35.000 sono ricoperti di pannelli fv policristallini, per una potenza installata di circa 2,9 Mw e una produzione stimata che a regime dovrebbe raggiungere i 3.200.000 kwh. In un anno, al costo di 13,5 milioni per la realizzazione dell'impianto (sui 100 totali per il polo distributivo), è prevista la non-emissione in atmosfera di 1.860.000 kg di CO2.

Peraltro l'impianto, che è completato dagli 11,4 kw di potenza installata su 5 impianti solari a inseguimento montati (anche a titolo di "presentazione" di ciò che è installato sul tetto, e che è invisibile da terra) nel parcheggio, è destinato non solo a soddisfare il fabbisogno dell'intera struttura, ma secondo le stime renderà disponibile un surplus di circa 0,5 Mw di potenza, che sarà immesso nella rete nazionale.

La costruzione dell'edificio è iniziata nel maggio 2008, e il trasferimento completo delle attività e del personale (prevalentemente proveniente dal vicino centro Coop di Sesto) terminerà nel gennaio 2010.

Prosegue quindi con convinzione la strategia di marketing di Coop, che negli ultimi anni ha intensificato un'impostazione tesa al perseguimento della sostenibilità sia per quanto riguarda i suoi prodotti, sia per la logistica commerciale (si pensi all'anticipo, rispetto all'entrata in vigore delle norme europee, con cui Coop Firenze ha introdotto gli shopper biodegradabili nei suoi punti vendita), sia di quella distributiva, operativa e promozionale.

In particolare, la centrale fotovoltaica è, per dimensioni e posizionamento, un vero e proprio modello di auto-produzione energetica (oltre che di vendita del surplus): qui non si parla di kw e di "contributo dato dal solare all'uso di energie più mature", come in molte altre occasioni, ma di Megawatt e di una vera "indipendenza energetica" ottenuta con la sola fonte solare e con i vari altri accorgimenti complementari citati. Se è da auspicarsi un futuro in cui il modello centralizzato di trasformazione energetica e produzione di elettricità è destinato ad occupare un ruolo sempre più marginale, e se davvero ci avviamo verso un futuro di auto-produzione da parte di ogni famiglia e ogni stabilimento produttivo, ecco che i quasi 3 Mw installati sui tetti dell'impianto di Prato (peraltro con un impatto paesaggistico e un consumo di suolo, aggiuntivi a quello del magazzino, pressoché nulli) rappresentano sicuramente un piccolo pezzo, realizzato nel presente, di questo futuro.

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