[17/11/2009] News

Acqua pubblica, acqua privata: il governo pone la fiducia sul Dl e il Wwf specifica le sue priorità

FIRENZE. Mentre è in corso alla Camera dei deputati la discussione sul Decreto legge 135/09 ed in particolare sull'art.15 (già approvato dal Senato) che apre alla privatizzazione dell'acqua, per il Wwf Italia non si sta discutendo pienamente nel merito dei destini della risorsa idrica nei termini della pianificazione, controllo e gestione: «se il decreto dovesse passare rischia di non accontentare nessuno, né chi è per la "ripubblicizzazione" della gestione, né chi è per la "liberalizzazione", e rimette in discussione anche le società che hanno già avviato, da almeno due anni, la gestione della risorsa idrica secondo le leggi vigenti- spiegano dal Wwf- invocare nel provvedimento in discussione oggi l'obbligo comunitario è inoltre un falso problema, visto che permane saldo, nel diritto e nell'esperienza comunitaria, l'istituto dell'in house providing, ovvero, quel complesso di strutture che svolgono attività di pubblica amministrazione, sia l'esercizio della funzione organizzativa dei pubblici poteri». Per l'associazione ambientalista (che nell'occasione ha presentato i suoi 5 punti prioritari per il governo delle acque), sono ben altri gli obblighi, non solo comunitari, e le esigenze a cui l'Italia dovrebbe dar seriamente seguito e che sono il presupposto per garantire una gestione adeguata dell'acqua, a partire dall'urgente, necessità di istituire le Autorità di distretto, ovvero, ampi ambiti territoriali per pianificare e gestire l'uso dell'acqua ma anche tutte le altrettanto urgenti politiche di difesa del suolo.  «Il Wwf da anni chiede che venga affrontato seriamente, in modo completo ed integrato il problema del "governo dell'acqua", che, come si è detto, non può prescindere dall'istituzione delle Autorità di distretto, che rappresentano o possono rappresentare il vero momento di sintesi per la  pianificazione di una risorsa fondamentale, quale è l'acqua, anche per le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici - ha sottolineato Michele Candotti, direttore generale del Wwf Italia -  Chiediamo quindi che venga stralciato l'art. 15 del Dl. 135 e che il Governo s'impegni ad avviare urgentemente un confronto nazionale, attraverso degli "Stati generali dell'Acqua", tra istituzioni e attori non istituzionali per trovare soluzioni condivise per il governo, la tutela e la gestione di un bene comune e primario come l'acqua» ha concluso il direttore del Wwf.

Intanto dopo aver saputo, tra l'altro, che il governo porrà la fiducia sul Decreto legge (la votazione si terrà domani alle 16 con dichiarazioni di voto che avranno inizio alle 15 e saranno trasmesse in diretta tv), i Verdi annunciano la loro mobilitazione: «Questo governo sta, giorno dopo giorno, infliggendo durissimi colpi all'ambiente e ai diritti dei cittadini- ha dichiarato Angelo Bonelli presidente nazionale del partito del sole che ride -con la privatizzazione dell'acqua, che verrà decisa con l'ennesima fiducia, nonostante il governo goda di un'amplissima maggioranza, si mettono le mani su un bene comune come l'acqua, essenziale alla vita e risorsa non illimitata. Di fronte agli attacchi contro l'ambiente e contro il patrimonio di tutti è necessaria una forte mobilitazione popolare: come Verdi inizieremo una raccolta di firme per i referendum per dire NO all'acqua privata e Sì a quella come bene comune e per dire No al nucleare e Sì al solare» ha concluso Bonelli.

I 5 passi essenziali del Wwf per il governo delle acque:

1 - Redigere i Piani di gestione di bacino idrografico in ottemperanza della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE;

2 - Istituire le Autorità di distretto, come previsto dalla Direttiva Quadro Acque,  recuperando l'esperienza delle  Autorità di bacino, che sono gli unici soggetti che possono orientare e pianificare seriamente e a livello di bacino idrografico la gestione e tutela della risorsa idrica e che in questi ultimi anni sono state delegittimate e  private dal 2002 di finanziamenti correnti 

3 -Confermare il diritto all'acqua e discutere la proposta di legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che era stata presentata nel 2007 forte di oltre 400.000 firme e che ora giace ferma in Parlamento;

4 - Garantire la partecipazione pubblica nella redazione degli strumenti di pianificazione come previsto dall'articolo 14 ("informazione e consultazione pubblica") della Direttiva 2000/60 CE;

5 - Controllare che il rilascio o il rinnovo di concessioni di prelievo di acque, fatti salvi i prelievi destinati al consumo umano per il soddisfacimento del diritto all'acqua, considerando il principio del recupero dei costi relativi ai servizi idrici, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse, soddisfino in particolare il principio "chi inquina paga" (così come previsto dall'articolo 9 della Direttiva 2000/60 CE).

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