[24/11/2009] News toscana

Parco dei Monti livornesi, dopo 10 anni (di niente) l'assessore prova a rilanciarlo

LIVORNO. E' nato nel 1999, ma a dieci anni esatti dalla sua creazione, il Parco dei Monti Livornesi, un territorio di 1300 ettari spalmati nei comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano marittimo, è ancora all'inizio del suo cammino. Un percorso avviato con le migliori intenzioni che dopo un decennio ha raggiunto solo in parte gli obiettivi messi nero su bianco nel documento che l'ha istituito.

Ancora non c'è un sito internet, non ci sono guide ambientali formate per le visite, carte dei sentieri, un'attività di recupero e restauro dei manufatti di interesse storico e archeologico presenti nel territorio.

Eppure, solo per la gestione ordinaria, dalle casse provinciali escono circa 200 mila euro all'anno, in parte destinate ai tre dipendenti che lavorano per l'ente, in parte indirizzati alla spese  ordinarie. Senza poi contare gli incarichi esterni per la redazione del Piano del parco, strumento fondamentale per la vita dell'ente approvato nel 2008.

Un bel sogno, quello Parco dei monti livornesi, con il quale la Provincia avrebbe dovuto realizzare il fiore all'occhiello delle aree protette della nostra regione, corridoio di collegamento tra le bellezze naturalistiche della costa e del suo entroterra. La lacuna più evidente, per molti anni, è stata la mancanza di un ente di gestione, come quello di altri parchi, che prevede la presenza di un presidente e di un consiglio. Da luglio è diventata presidente l'assessore provinciale alla Difesa del suolo Simena Bisti.

Convinta a invertire la rotta, il primo scoglio da affrontare è quello comunicativo. «Dobbiamo far conoscere alla gente che vive nel territorio la ricchezza del nostro ambiente, un patrimonio unico che può avere un grande interesse turistico - ha spiegato Bisti».

Le "lunghezze" del passato sembrano solo un ricordo. «Nelle prime riunioni della commissione del Parco nella quale sono rappresentati, oltre alla Provincia, i comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, è stata trovata la condivisione di un percorso, condizione fondamentale per una collaborazione proficua. Superata la fase dedicata all'istituzione, vogliamo far partire davvero un parco che è ancora poco conosciuto. Si tratta ora di renderlo più visibile» ha spiegato Bisti.

La nuova amministrazione provinciale sembra intenzionata a fare sul serio. E il nuovo assessore conta di dare una bella spinta a un motore che fino ad oggi ha girato a regimi molto bassi. «Dalla mia elezione, abbiamo fissato la riunione della commissione una volta al mese in modo tale da accelerare i lavori».

Ma dieci anni non sembrano troppi anche per ente da costruire da zero?

«Non posso esprimersi sulle azioni delle amministrazioni precedenti, ma so che per organizzare e istituire un Parco è necessario del tempo. Oggi siamo passati alla fase operativa e abbiamo molti idee in cantiere».

Prima di guardare ai progetti in corso d'opera vediamo a grandi linee cosa era previsto nel documento istitutivo del 1999. Si parte con la "valorizzazione delle emergenze storiche ed ambientali, il restauro dei manufatti di interesse storico ed archeologico (molini, ghiacciaie, miniere), la realizzazione di itinerari tematici, e corsi di formazione professionale". Ma ci sono precise indicazioni anche per "la promozione ed incentivazione dell'uso di risorse energetiche rinnovabili, anche attraverso la sperimentazione di progetti pilota (impianti solari e fotovoltaici, eolici, a biomasse,ecc.)".

Tra i vari obiettivi, infine, non poteva mancare la parte dedicata "alla comunicazione e promozione del Parco attraverso l'informazione: divulgazione, pubblicità, realizzazione di archivi e biblioteche aperti alla consultazione pubblica, creazione di un sito Internet".

Già, un sito internet, strumento ormai alla base di ogni compagna comunicativa. Ebbene, a 10 anni dall'istituzione del parco, nella rete non c'è traccia di un portale tutto dedicato alle peculiarità dei Monti livornesi. «Ci sarà tra pochi mesi» spiegano dagli uffici della Provincia. In attesa del sito sono stati invece avviati progetti di manutenzione dei sentieri dalla Valle Benedetta a Via delle Sorgenti, il recupero e la valorizzazione della sughera, una ricerca scientifica sui semi di piante tipiche del territorio provinciale scomparse dai campi coltivati e infine alcune iniziative di educazione ambientale con le scuole. Per il resto, c'è ancora molto da fare.

Molti obiettivi da raggiungere. Molte idee da concretizzare. E speriamo che non passino altri dieci anni.

 

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