[25/11/2009] News toscana

Il fotovoltaico made in tuscany è già realtà: i primi pannelli già inviati in Sicilia

LIVORNO. I primi pannelli fotovoltaici made in tuscany sono già usciti dallo stabilimento di Scandicci che fino a un paio d'anni fa assemblava frigoriferi Electrolux e che oggi rappresenta invece l'emblema della green economy italiana e la speranza in un futuro fatto di riconversioni ecologiche dell'economia. Quei pannelli che hanno cominciato ad uscire dalla prima delle tre linee previste dall'impianto che a regime avrà una capacità produttiva annua di 100 Mw, sono già in Sicilia, dove sta per essere aperto il cantiere per la realizzazione del parco fotovoltaico di Cimmina, 15 ettari di energia rinnovabile in provincia di Palermo, per un totale di 7,28 Mw.

«Perché oggi Energia Futura con la sua consociata Italia solare Industria - spiega l'amministratore delegato Massimo Fojanesi - non produce soltanto, ma copre l'intera filiera con una struttura propria che cura da una parte la commercializzazione e dall'altra la realizzazione degli impianti chiavi in mano».

Cominciamo dall'inizio: a che punto siamo con la riconversione?

«Come detto abbiamo già completato la prima linea e quindi avviato la produzione dei pannelli fotovoltaici, con i primi esemplari che si trovano già in Sicilia. Ora attraverso vari step metteremo in moto anche le altre due linee produttive e quindi contiamo per la prossima primavera di raggiungere l'obiettivo dei 100 Mw di capacità  che ci eravamo dati. I ritardi sono davvero minimi e devo dire che abbiamo avuto ottimi riscontri anche dal punto di vista della riconversione professionale del personale».

Qui forse c'è l'unico neo da risolvere: all'appello mancano ancora diverse riassunzioni.
«Entro questa settimana firmeremo l'accordo per la riassunzione di tutti i 372 ex dipendenti Electrolux. Attualmente abbiamo riassorbito già 219 persone, quelli che mancano saranno assunti entro marzo. Siamo in linea con tutti gli impegni che avevamo preso e devo dire che per fortuna dalla nostra parte c'è il mercato, che è in continua espansione e che quindi ci consente di rispettare le promesse e soprattutto di capitalizzare la forza lavoro e la capacità produttiva».

La formazione dei dipendenti ex Electrolux è stata ed è fondamentale per la riuscita di questo progetto, a cui ha creduto molto la Regione Toscana.

«Sì, la formazione era ovviamente la condizione sine qua non. La regione ha dato un contributo di circa un milione e 200mila euro, che ha coperto 80% della prima tranche della formazione dei dipendenti. Un contributo analogo è stato promesso dalla Provincia di Firenze che servirà proprio per la formazione dei dipendenti che assumeremo nei prossimi mesi a completamento dell'organico. Il resto degli investimenti, 14 milioni di euro, provengono dal gruppo, che è composto da un fondo di private equity (40%), dal 25% della capofila Energia Futura e dal restante 35% del management».

Finora la maggior parte dei pannelli fotovoltaici installata in Italia è di provenienza cinese e tedesca. Come pensate di competere con chi nel settore c'è da anni?

«Abbiamo deciso di sviluppare questa filiera italiana perché riteniamo fondamentale e vantaggioso il fatto che un prodotto sia realizzato vicino al luogo di installazione. Vogliamo mettere in evidenza la qualità del manifatturiero italiano e visto che dal punto di vista qualitativo e da quello economico siamo assolutamente concorrenziali, faremo proprio del made in Italy un cavallo di battaglia, che speriamo sia supportato anche dal governo italiano con la promozione di un marchio ad hoc.
Bisogna ammettere che anche in questo caso un aiuto ci arriva dal mercato, visto che la Cina ha avviato un'imponente riconversione della propria strategia energetica e quindi gran parte della loro produzione sarà assorbita in patria. In ogni caso a dimostrazione di quanto crediamo in una filiera italiana delle rinnovabili, le anticipo importanti investimenti che stiamo cercando di fare: se oggi infatti possiamo stimare che il 60% del valore di un nostro pannello fotovoltaico sia realizzato in Italia, puntiamo a raggiungere il 90% di questo valore, trasferendo in house a Scandicci, anche la realizzazione dei wafer e delle celle fotovoltaiche, acquistando così all'estero soltanto la lavorazione a monte del silicio».

Recentemente avete presentato un accordo di commercializzazione con Cna Toscana. Ma cosa deve fare oggi un cittadino che volesse acquistare uno dei pannelli fabbricati a Scandicci?
«Basta che si rivolga alla nostra struttura. Come ho accennato prima Italia solare industrie ha una proprio identità e si occupa di commercializzare e di fornire impianti chiavi in mano. Stiamo approntando un portale internet informativo per tutti i soggetti: clienti, fornitori e distributori. Contemporaneamente come è ovvio stiamo sviluppando altri accordi distributivi con fondi di investimento e con altri operatori del settore».

 

Torna all'archivio