[26/11/2009] News

Il testamento di Bertolaso

GROSSETO. Guido Bertolaso è stato l'uomo della provvidenza nella Protezione civile rivoluzionandone il ruolo e la capacità operativa nonché l'efficacia e il suo lavoro è destinato a lasciare il segno anche in futuro, dato che come anticipato ieri da Italia Oggi sarebbe pronto un disegno di legge che riformerà l'intero dipartimento che verrà presentato a breve al consiglio dei ministri.

Bertolaso ha già annunciato che lascerà l'incarico con la fine dell'anno ma prima di andarsene ha voluto mettere tutto a posto. La struttura che ha messo in piedi - secondo il disegno di legge- verrà strutturata per garantire- che anche dopo di lui- rimarrà così come l'ha organizzata. Gli attuali dipendenti (destinati a crescere di numero) dopo esame interno per titoli e colloquio, passeranno dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato e i collaboratori a progetto saranno invece assunti con contratto a tempo fino ad arrivare al primo concorso utile per l'immissione in ruolo. E in questo caso avranno diritto al 50% dei posti, mentre tutto il personale diri­genziale di seconda fascia potrà essere inquadrato nei ruoli. Una manovra di stabilizzazione dei precari che hanno lavorato a fianco del capo della Protezione Civile che sarà coperta finanziariamente anche attingendo a fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo.

Con questo assetto la protezione civile si occuperà però solo delle emergenze e non più dei grandi eventi, come è successo dal Giubileo fino all'organizzazione del G8. A svolgere quel ruolo sarà chiamata una divisione apposita, direttamente alle dipendenze di Palazzo Chigi, che dovrà a questo punto crearla. Mentre tra le competenze della protezione Civile viene aggiunto il monitoraggio sismico del territorio e per poter ottemeperare a questo nuovo ruolo si annetterà (è il caso di dirlo)  l'Istituto nazionale di geofisica e vulca­nologia con  il relativo personale.

Anche per la fornitura di beni e servizi dovrà essere creata una struttura esterna, che sembrerebbe dover essere una autonoma Spa che renderà conto direttamente al presidente del consiglio dei ministri.

Rimarcando anche in questo aspetto la volontà di una autonomia rispetto alle altre strutture istituzionali che per quanto riguarda, per esempio, l'acquisto di beni e servizi si devono avvalere della Consip, una società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l'azionista unico, ed opera secondo i suoi indirizzi strategici, nell'espletare le gare per gli enti pubblici.

Nella riforma viene poi inserito anche il capitolo commissariamento per l'emergenza rifiuti in Campania. Un mandato per cui è stato creato un ruolo ad hoc per Bertolaso all'interno del governo e che è in scadenza al 30 dicem­bre, data che è stata ufficialmente (almeno per ora) confermata.

Data che però non è sufficiente a mettere a posto tutte le scadenze, e le questioni ancora rimaste aperte, tra cui l'inceneritore di Acerra, di cui Impregilo aveva vinto la gara per la realizzazione e la cui gestione dopo gare andate deserte svariate volte, è stata vinta dalla A2A.

In realtà Impregilo si era aggiudicato nel 2000 (attraverso Fibe, sigla ottenuta dai nomi delle imprese Fisia, Impregilo, Babcock e Evo, ossia Energieversorgung Oberhausen AG) l'appalto statale per l'intero ciclo di raccolta e smaltimento industriale dei rifiuti della regione Campania. Fibe e la succursale campana sono aziende del Gruppo Fisia, a sua volta controllata al 100% da Impregilo, che si aggiudicarono l'appalto essenzialmente per il ridotto tempo di realizzazione dell' impianto di incenerimento di Acerra contrattualizzato in 300 giorni.

In realtà all'inizio del 2008 i lavori relativi all'inceneritore non erano ancora conclusi e anche tutto il resto del ciclo era in alto mare e la regione Campania, in particolare la città di Napoli,  si trovavano in piena emergenza rifiuti.  Impregilo si è trovata allora nel mezzo di un processo con diverse accuse relative alla non corretta gestione dei rifiuti e dopo che la magistratura napoletana aveva congelato i conti correnti italiani del gruppo, procedette anche all'arresto (nel maggio 2008) dell' amministratore delegato di Fibe S.p.A. Il provvedimento è stato poi annullato dalla Corte di cassazione ed  il gruppo è obbligato per legge ad operare per conto del Commissariato in attesa che venga individuato un nuovo affidatario.

Il cambio di governo avvenuto praticamente in contemporanea ha portato alla guida della gestione dell'emergenza la protezione civile con a capo Bertolaso e nel decreto che ne varerà la riforma si prevede che la gestione dopo il 30 dicembre debba passare ad una struttura stralcio, istituita dal decreto di riforma, che dovrà  occuparsi di rifare i conti dei debiti e dei crediti e ricorrere alle procedure d'urgenza tipiche della gestione commissariale. Ma anche dell'acquisto dell'impianto di Acerra, per conto della presidenza del consiglio dei ministri e il cui prezzo verrà stabilito da Enea, che dovrà trovare la quadra tra i costi valutati da Fibe in 320 milioni contro i 120 valutati dallo Stato. Cui si aggiungono i danni d'immagine per tutta la vicenda e in questo caso la cifra indicata da Fibe si equipara a quella dello stato: 1,5 miliardi di euro.

Una manovra che pare essere un buon affare, ancora una volta per Impregilo.

Due (Giugliano e Tufino)  dei sette impianti ideati e creati sempre nell'ambito di quella che doveva essere la gestione integrata del ciclo dei rifiuti in Campania, per la realizzazione di cdr da destinare alla combustione ad Acerra e che nella gestione Impregilo hanno in realtà prodotto 6 milioni di tonnellate ecoballe (non realizzate a norma di legge e quindi non smaltibili in quell'impianto) verranno gestiti, in via d'emergenza, dall'Asia, l'azienda d'igiene ambientale che opera su Napoli ed entro trenta giorni dall'entrata in vigore del  decreto, la titolarità dei siti inerenti il ciclo rifiuti, individuati dalla struttura stralcio, sarà trasferita alle province.

Nell'attesa che la Campania diventi a regime ordinario verrà anche ampliata, fino al 31 dicembre 2010, la capacità ricettiva degli altri impian­ti dell'8% e il costo integrale del ciclo rifiuti campano dovrà essere a carico degli utenti, senza nuovi oneri per la fiscalità generale.

La programmazione del ser­vizio di gestione integrata dei rifiuti spetterà ai presidenti delle province campane che per evitare interruzioni del servizio, potranno, a loro piacimento, continuare ad avvalersi dei soggetti sia pubblici che privati che fanno fronte a rac­colta, trasporto, trattamento e smaltimento, ma l'eventuale proroga potrà essere fatta solo per una volta e per un periodo non superiore a un anno, con l'ab­battimento del 3% del prezzo inizialmente pattuito. Per re­cuperare gli importi evasi nel­la gestione del ciclo rifiuti, gli archivi su Tarsu e Tia saranno trasferiti dai comuni alle so­cietà provinciali. E comunque in caso di inerzia sarà di nuovo commissariamento: in questo caso sarà il prefetto a sostituirsi ai comuni inadempienti. 

Il decreto di riforma della protezione civile non poteva certo lasciare aperto l'altro capitolo su cui la struttura ha lavorato alacremente negli ultimi mesi, ovvero il terremoto in Abruzzo.

Anche in questo caso il periodo di commissariamento scade a fine dicembre e dal primo gennaio, si prevede che i poteri straordinari sulla ricostruzione passino al presidente della regione abruzzese, Giovanni Chiodi.

Infine per evitare che in futuro i costi della ricostruzione delle case distrutte da eventi calamitosi si debbano nuovamente riversare sullo Stato si prevede l'istituzione di una assicurazione per tutte le case private,  ovviamente costruite legalmente, che verrà parametrata dalle compagnie assicurative, in base allo stato geologico e sismico del territorio.

Tutto sotto controllo quindi, forse. 

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