[26/11/2009] News

I Parchi secondo la ricetta di Federculture

PISA. La Repubblica ha riferito di un recente incontro promosso da Federculture per discutere della grave situazione dei parchi. Argomento delicatissimo al quale nelle ultime settimane sono state dedicate una serie di iniziative specialmente in Liguria, Toscana, Emilia.

In questi importanti appuntamenti amministratori di aree protette a partire da Federparchi ma anche rappresentanti di enti locali, di regioni hanno passato al setaccio allarmati una situazione sempre più preoccupante. Anche Federculture come scrive Francesco Erbani su Repubblica è intervenuta con il suo responsabile dei parchi, Massimo Zucconi, vecchia conoscenza toscana per avere operato a lungo nel parco della Val di Cornia.

E cosa scopre il nostro? Intanto che la legge 394 ha esaurito la sua spinta ma tace su cosa stanno facendo al ministero per smontarla ulteriormente. Che sia esaurita come una vecchia batteria lo confermerebbe il fatto che non nascono più parchi; così entra in campo la demografia. Anche quelli che ci sono ricevono pochi soldi ( vero) ma fanno poco per far cassa (falso) e arrangiarsi.

Cosa che si può fare perché Zucconi ha scoperto che gran parte dei comuni che fanno parte di aree protette non sono solo natura (e chi l'avrebbe mai detto!) e quindi possiamo dare il via alla vendita dei biglietti come hanno fatto e fanno in Val di Cornia. Ecco la ricetta a cui il nostro aveva pensato assai prima del ministro in carica la quale però al momento sembra averla accantonata. Ma Zucconi rilancia l'esempio virtuoso.

Greereport ha iniziato a pubblicare una serie di contributi su quel che vuole fare il ministero per i parchi nazionali senza dimenticare naturalmente che anche per quelli regionali ci sono i Calderoli di turno che non hanno rinunciato ma gari con l'aiuto del nuovo codice dei beni culturali a metterli in un angolo. (rm)

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