[21/07/2009] News

Inquinamento dell'aria in ambiente urbano: Megalopoli inizia da Parigi

LIVORNO. Per valutare meglio l'impatto dell'inquinamento prodotto dai grandi agglomerati urbani, nell'Île-de-France (la regione di Parigi) è a stata avviata una campagna di rilevamento coordinata da due laboratori dipendenti dall'Institut national des sciences de l'Univers (Insu) e dal Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). La ricerca si svolge all'interno del progetto europero "Megacities: emissions, urban, regional and global atmospheric pollution and climate effects, and integrated tools for assessment and mitigation" (Megalopoli), al quale partecipano 22 team di ricercatori ed ha ricevuto un finanziamento di 3,4 milioni di euro dall'Unione europea in riferimento all'area tematica dedicata all'ambiente e al cambiamento climatico del Settimo programma quadro. Il coordinamento di Megalopoli è affidato all'Istituto meteorologico danese e 12 paesi europei, Italia compresa.

Secondo i ricercatori «L'inquinamento da polveri sottili grandi agglomerati urbani ha un impatto nefasto sulla qualità dell'aria e sulla salute umana. Influenza anche il clima a scala globale e probabilmente su scala regionale». Però le fonti dl particolato di carbonio, che rappresenta una parte importante degli aerosol fini (con un diametro più piccolo di 2,5 µm), sono ancora mal quantificate e comprese.

«Conoscerle meglio è indispensabile per, alla fine, ridurre questo tipo di inquinamento e il suo impatto sanitario» dicono i ricercatori.

«Il numero e il carattere innovativo degli strumenti messi in opera fanno di questa campagna la più grande mai realizzata in Europa per lo studio dell'inquinamento da particolato in ambiente urbano - spiega una nota del Cnrs - I mezzi dispiegati sono vari: osservazioni al suolo su siti fissi o piattaforme mobili, osservazioni aerotrasportate attraverso un aereo da ricerca francese, ecc. Une seconda campagna sul territorio è prevista nel corso dell'inverno 2009/2010».

La campagna in corso nella regione di Parigi punta a quantificare e qualificare queste fonti inquinanti, definendo quali di esse siano primarie, ad emissioni dirette, o secondarie, cioè formatesi durante l'ossidazione e la condensazione di composti organici inizialmente volatili.

«L'Île-de-France - spiega il Cnrs - è stata scelta come terreno di studio a causa della densità elevata della sua popolazione, per il suo carico in inquinanti relativamente importante e perla sua situazione geografica rappresentativa alle latitudini temperate».

Il bollettino scientifico dell'Ue Cordis spiega che il monitoraggio "mobile" avviene attraverso furgoni «che trasportano attrezzature in grado di misurare le dimensioni del pennacchio di inquinamento (acque degradate nelle correnti e nelle falde acquifere) in numerose località della regione e di determinare il carico di inquinamento delle masse d'aria che entrano nella regione di Île-de-France. Le osservazioni in volo sono state condotte anche al fine di analizzare come si formano gli aerosol organici secondari (ovvero sospensioni di polveri sottili) nel pennacchio urbano; un pallone aerostatico sarà invece impiegato per valutare l'omogeneità verticale dell'inquinamento.

Grazie a questa gamma di attrezzature e strumenti i ricercatori saranno in grado di produrre una caratterizzazione dettagliata fisica e chimica dell'inquinamento da polveri sottili (come la volatilità e la distribuzione delle dimensioni degli aerosol) in una delle aree metropolitane più importanti della regione. I risultati dello studio consentiranno ai ricercatori di valutare in modo più approfondito e di ottimizzare i modelli già impiegati per prevedere e simulare l'inquinamento atmosferico e breve e lungo termine».

I dati raccolti permetteranno di valutare e migliorare i modelli utilizzati per la previsione e la simulazione dell'inquinamento atmosferico a breve ed a lungo termine. Il progetto Megalopoli sta lavorando alla redazione di scenari demografici ed urbanistici per una decina di grandi agglomerate urbani europei ed extra-europei e i dati raccolti dovrebbero permettere di descrivere meglio l'impatto delle metropoli sulla qualità dell'aria, la composizione chimica della troposfera e sul cambiamento climatico a livello regionale.

Torna all'archivio