[02/12/2009] News toscana

Claudio Martini: Toscana 2030, come affrontare le sfide del futuro


FIRENZE. L'importanza di essere "strabici". Potremmo descrivere così il significato della ricerca Irpet "Toscana 2030", presentata ieri a Firenze, che ha l'obiettivo di delineare gli scenari futuri dello sviluppo regionale da qui ai prossimi 20 anni. Dal punto di vista economico il 2030 è dietro l'angolo (pensiamo soltanto ai cicli economici, o ai tempi di realizzazione delle grandi infrastrutture), e dunque è importante riflettere su quello che potrebbe accadere nel medio periodo per impostare politiche adeguate reagendo ai cambiamenti globali in atto, prevenendoli e tentando di guidarli nella direzione che riteniamo migliore.

Ma accanto all'occhio che guarda alle prospettive più lontane è necessario averne uno che si occupa dell'immediato, delle azioni da intraprendere adesso, per far fronte alla crisi e ai cambiamenti demografici, climatici, economici in atto. Uno strabismo necessario, dunque, per una politica di sviluppo che vuole essere efficace, nel senso che si propone di governare il cambiamento. Il rapporto Irpet ci consegna per i prossimi anni il quadro di una Toscana diversa da quella che conosciamo oggi.

Una Toscana nella quale anche le certezze più profonde - dal livello di benessere, alla coesione sociale, fino alla qualità ambientale - sono messe in discussione dai cambiamenti dettati dalla globalizzazione. Nella nostra regione, in particolare, l'invecchiamento della popolazione potrebbe far aumentare la spesa sociale e sanitaria al punto che le entrate fiscali potrebbero non bastare più a sostenerla; l'immigrazione di nuovi cittadini potrebbe portare ad una "concorrenza" per l'accesso ai servizi e creare disagi per tutti i cittadini; i cambiamenti climatici potrebbero rendere insostenibile l'attuale modello di sviluppo basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse, e compromettere la qualità dell'ambiente.

Naturalmente sono scenari ipotetici che però possono aiutarci a pianificare politiche e interventi per correggere gli effetti negativi e incoraggiare quelli positivi. Più tempo e spazio abbiamo davanti a noi e più saranno efficaci le iniziative. Dobbiamo però agire presto, e - soprattutto - tutti insieme, affrontando con lucidità e determinazione le questioni aperte. Il rapporto Irpet ha il merito di segnalare le criticità e di prospettare alcune alternative, che comportano "discontinuità" in tutto il sistema socio economico: dalla politica, alle istituzioni, dal mondo imprenditoriale ai sindacati, dal sistema del credito fino alle Università. Agendo insieme potremo mantenere quegli alti standard di vita che pongono la Toscana ai vertici di tutte le classifiche italiane del benessere.

 * Presidente Regione Toscana

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