[15/12/2009] News

Caccia: le associazioni ambientaliste e animaliste denunciano la possibilità di un nuovo blitz sulla legge comunitaria

FIRENZE. Sempre molto vigili le associazioni ambientaliste e animaliste sul tema della caccia, anche nella denuncia preventiva: «Governo e Parlamento fermino questo nuovo clamoroso tentativo di manomissione della legge 157/1992, che avviene proprio mentre la Corte di Giustizia Europea condanna l'Italia, e in particolare la Lombardia, per l'abuso della caccia in deroga» dichiarano Amici della Terra, Associazione vittime della caccia, Enpa, Fare Verde, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Memento Naturae, No alla caccia, Oipa, Vas, Wwf Italia prevedendo che in queste ore si possa compiere un blitz nella Commissione politiche europee del Senato con l'emendamento alla legge Comunitaria 2009 sull'ampliamento della stagione venatoria.

«Per la terza volta in un solo anno, nonostante le ripetute bocciature da parte del Governo e delle Commissioni parlamentari competenti, viene ripresentato l'emendamento che cancella i limiti massimi per la stagione di caccia. Il fatto è molto grave tanto più perché l'emendamento, attraverso un totale ribaltamento della realtà, è "travestito" da adeguamento alle istanze europee, quando dall'Europa giungono invece richieste e contestazioni di segno diametralmente opposto».

Le associazioni ambientaliste non hanno fatto altro che mettere i numeri in colonna e chiedere come mai i conti non tornano: in Italia si fa abuso di deroghe, si continua a cacciare nei periodi vietati come quello di migrazione degli uccelli, continuano ad arrivare procedure di infrazione (quattro) e ora anche l'ordinanza dell'Alta Corte di Lussemburgo, che con un atto rarissimo ha ingiunto all'Italia di sospendere d'urgenza la legge sulle deroghe della regione Lombardia. In questo contesto la risposta del Senato è quella di allungare la stagione venatoria, cancellando i limiti del calendario nazionale e aprendo così una nuova, insostenibile stagione di deroghe, caos normativo e infrazioni.

«Siamo insomma di fronte ad una situazione incresciosa, nel merito e nel metodo, che sembra più il prodotto dell'ennesima azione di lobby di una parte minoritaria del mondo venatorio, che di attente valutazioni parlamentari e che deve essere necessariamente corretta, come già avvenuto negli scorsi mesi, da un atto di responsabilità da parte del Governo e dello stesso Parlamento» concludono le associazioni.

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