[16/12/2009] News

Le imprese vedono pił dubbi che certezze sul nucleare italiano

LIVORNO. I dubbi sulla reale possibilità che l'Italia torni al nucleare non ce li hanno solo gli ambientalisti, ma anche le grandi aziende dell'energia. Lo si apprende dal Sole24Ore che oggi pubblica un articolo sulle prospettive di Eon dopo l'acquisto di Endesa Italia.

Secondo il quotidiano di Confindustria la società tedesca - che ha parlato ieri attraverso l'amministratore delegato di Eon Italia, Kiaus Schafer - sarebbe anche interessata ad investire sul nucleare del BelPaese, ma «la società reputa che ogni valutazione in merito al momento è prematura anche perché restano irrisolti alcuni nodi cruciali, come lo smaltimento delle scorie».

Un problema che il nostro governo non ha assolutamente risolto, ma che tende a rimuovere anche dalle discussioni ufficiali. Tra l'altro Eon «se interverrà vorrà poter gestire l'impianto e in ogni caso la realizzazione delle strutture dovrà avvenire in consorzio con altri».

«In Italia ha affermato Schàfer occorre entrare nel nucleare in modo consortile. Siamo interessati, soprattutto alla gestione, ma ora è assolutamente prematuro parlare di alleanze, ci mancano elementi critici».

L'amministratore delegato di Eon Italia ha fatto quindi intendere che il gruppo tedesco potrebbe entrare in futuro in un consorzio alternativo a quello già formato da Enel e dalla francese Edf, ma sembra più un interesse a mantenere alta l'attenzione verso la oncorrenza che non un reale interesse sulla specifica vicenda nucleare.

Insomma, per Eon sono più i dubbi delle certezze sul nucleare italiano nonostante le rassicurazioni del nostro governo e nel frattempo ha deciso comunque di investire in Italia: «Il programma prevede 500 milioni complessivi tra il 2009 e il 2012». Buona parte destinati - dice il Sole - al revamping degli Impianti già esistenti, che riguardano anche centrali eoliche.

Torna all'archivio