[16/12/2009] News

Hadley center: «il 2010 sarą l'anno pił caldo dall'inizio delle misurazioni, con una temperatura globale di 14,58°»

FIRENZE. Ancora non sono stati elaborati i dati definitivi sul clima del 2009, che già cominciano ad essere pubblicate le proiezioni per il clima del 2010. E' infatti risalente a qualche giorno fa il comunicato dell'Hadley center (il più influente centro di studi climatici e meteorologici del Met-office inglese) in cui è affermato che «è molto probabile (very likely) che il 2010 sarà un anno globalmente più caldo rispetto al 2009».

E la notizia non è di poco conto, soprattutto se pensiamo al fatto che il 2009 che si avvia al termine è giudicato dalla Wmo (che riunisce valutazioni dei database Giss-Nasa, Ncdc-Noaa e dell'Hadley center stesso) come il quinto anno più caldo dall'inizio delle misurazioni attendibili, con una temperatura media superiore, secondo i dati preliminari, di 0,44° ± 0,11° C alla media climatologica 1961-1990, che è di 14°.

Secondo il comunicato, i motivi alla base della stima effettuata stanno in «una combinazione di Global warming antropico e in un moderato riscaldamento dell'oceano Pacifico tropicale», cioè della perdurante presenza del cosiddetto Niño. La temperatura media globale nel corso del 2010 dovrebbe raggiungere un valore «quasi di 0,6° C superiore alla media climatologica 1961-1990»: questo valore non solo sarebbe superiore a quello del 2009 (ancora da validare), ma supererebbe anche la temperatura globale raggiunta nel 1998 (altro anno su cui influì un fortissimo episodio di Niño), che con 14,52° di media globale è considerato dall'Hadley center come l'anno più caldo dall'inizio delle misurazioni. A questo proposito, ricordiamo che per altri centri di calcolo (es. la Noaa) l'anno più caldo è stato il 2005, mentre il 1998 è stato il secondo più caldo.

Si prospetta quindi l'ipotesi (giudicata «più probabile che non») che il 2010 diventi «l'anno più caldo dall'inizio delle misurazioni»: la proiezione, comunque, è presentata «non come una certezza, specialmente se la corrente fase di Niño dovesse inaspettatamente scemare in modo rapido all'inizio del 2010».

Ma comunque, che di certezza o probabilità si tratti, viene addirittura presentata una stima numerica ben precisa, che parla di una temperatura del 2010 che è attesa raggiungere i 14,58° C.

Ad una prima analisi, la notizia dovrebbe essere accolta con scetticismo. Anche se negli ultimi anni le capacità di previsione hanno fatto passi da gigante in direzione di una maggiore attendibilità delle proiezioni a lungo termine (lo conferma il fatto che l'attuale ondata di freddo siberiano sull'Italia era stata prevista - con notevole precisione - fin dagli ultimi giorni di novembre), è comunque ancora valido il principio per cui previsioni meteorologiche a scadenza superiore ai 4-5 giorni sono da considerarsi poco attendibili, perché allo stato attuale della scienza al di sopra di quella soglia si entra nel "caos previsionale" dato dalle troppe variabili che entrano in gioco.

Occorre ricordare, però, che (come sosteneva il regista Luis Buñuel) noi «definiamo "caos" la nostra incapacità di comprendere le concatenazioni degli eventi»: in altre parole, ciò che oggi la scienza considera "caos" è semplicemente ciò che domani, col progresso scientifico, chiameremo "meccanismo ormai compreso".

A parte questo, occorre ricordare che una cosa sono le previsioni meteorologiche, ma altro sono quelle climatologiche, che si basano sull'analisi di vari fattori energetici su scala mondiale (in primis il calore presente nei mari, che reagisce molto lentamente alle fluttuazioni di temperatura, ma anche i cicli solari, quelli vulcanici e lo stesso effetto delle emissioni antropiche, sia di gas serra sia di aerosol) e quindi possono prenderne in considerazione l'evoluzione su un lasso temporale molto maggiore rispetto alle previsioni "meteorologiche" propriamente intese.

Lo conferma l'Hadley center stesso, che cita il fatto che «da quando vengono prodotte previsioni annuali per le temperature (cioè dal 2000, nda), l'errore medio di valutazione è stato di 0,06° C». E ciò è ulteriormente confermato da quanto il centro Hadley stesso scrisse sul suo sito il 30 dicembre 2008, un anno fa circa: è cioè che «il 2009 è atteso essere uno dei cinque anni più caldi dall'inizio delle misurazioni» e che «la temperatura media del 2009 è prevista superare di 0,4° la media climatologica».

Quindi già a dicembre scorso era previsto un 2009 nella top-five degli anni più caldi (previsione azzeccata) e la temperatura prevista (che più precisamente era di «14,44° C») si è poi effettivamente verificata al centesimo di grado, anche se ancora non sono disponibili i dati ufficiali sul 2009 che esplichino meglio il citato valore di 0,44° ± 0,11° C.

E' evidente, quindi, che non si possono scrollare le spalle davanti alla previsione per il 2010.

Comunque sia, la vicenda dimostra che le previsioni di matrice climatologica stanno dimostrando sempre di più la loro attendibilità, e si spingono ormai ad un livello di dettaglio sempre più sorprendente, anche se è ovvio che ancora non è detto che il clima del 2010 si conformi alle previsioni dell'Hadley center. E' chiaro che questa può essere una buona notizia poiché indica un progresso forte e indubitabile nella scienza del clima, ma dall'altra parte c'è poco da gioire perché diventa sempre più probabile che, in primo luogo, la temperatura sia destinata a riprendere una china ascendente dopo alcuni anni di sostanziale stasi climatica, e inoltre che le previsioni per il futuro del clima siano da considerarsi sempre più attendibili. E, come sappiamo, le previsioni per il clima futuro attualmente considerate più attendibili non sono per niente incoraggianti.

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