[21/12/2009] News

Nucleare: joint venture Francia-Cina per una centrale Epr

LIVORNO. Sul clima gli accordi sono impossibili da trovare, ma sul nucleare si riesce a superare anche i vecchi screzi ed a mettere in un cantone i diritti umani e l'appoggio al Dalai Lama ed al popolo tibetano. E' esattamente quello che hanno fatto oggi a Pechino il primo ministro francese François Fillon  ed il vice-premier cinese Li Keqiang dando il via alla joint venture per la costruzione di una centrale nucleare a Taishan (Nella foto), nella provincia meridionale cinese del Guangdong.

Il nuovo accordo nucleare franco-cinese si chiama  Guangdong Taishan Nuclear Power Joint Venture Company Limited (Tnpc) ed ha un capitale di 16,74 miliardi di yuan, la compagnia elettrica cinese China Guangdong Nuclear Power Holding Company (Cgnpc)  ha il 70% della azioni, Electricité de France (Edf) il restante 30%. Il progetto è già stato approvato dal Consiglio degli affair di Stato (il governo comunista cinese) e la Tnpc dovrà occuparsi di finanziare, costruire, rendere operativo e gestire la prima fase del progetto della centrale nucleare.

Secondo la Tnpc «La parte cinese si occuperà di più del 50% della concezione del progetto e della fornitura delle attrezzature, e la percentuale delle più importanti attrezzature nazionalizzate supererà il 50%. I turbo-alternatori della centrale saranno prodotti da una joint venture realizzata dall'impresa cinese Dongfang electric corporation ed Alstom. Dongfang possiede i due terzi delle quote della joint venture».

L'accordo tra Cgnp ed Edf per la costruzione della centrale nucleare é stato firmato a Pechino nel novembre 2007 alla presenza del presidente cinese Hu Jintao e di quello francese Nicolas Sarkozy. Gli screzi politici sul Tibet al tempo delle Olimpiadi di Pechino  hanno poi fatto slittare l'avvio dei lavori che sono partiti solo lo scorso primo settembre.

La Tnpc spiega che «La prima fase della centrale comprende la costruzione dei due reattori di tecnologia Epr. La messa in servizio del primo reattore dovrebbe avvenire nel dicembre 2013, e quella del secondo nell'ottobre 2014. Dopo l'avvio di questi due reattori, la produzione di elettricità annuale della centrale raggiungerà i 26 miliardi di kWh, permettendo così di economizzare circa 10,5 milioni di tonnellate di carbone e di ridurre le emissioni intorno ai 22,7 milioni dio tonnellate di CO2».

Quel che non dicono i cinesi è che la centrale non è affatto alternativa alla costruzione di nuove centrali a carbone che sorgono come funghi, e non dicono nemmeno quanti problemi stanno dando (per costi, tempi e sicurezza, gli Epr in costruzione in Francia e Finlandia), eppure assicurano che «La centrale permetterà anche alla regione del Delta del fiume delle Perle di rafforzare la sua capacità di sviluppo sostenibile e contribuirà alla costruzione di una società a bassa intensità carbonica e rispettosa dell'ambiente».

Insomma, secondo la Joint venture sino-francese, il disinquinamento di una delle aree più inquinate del pianeta, quella dove, tanto per capirsi, sorgono megalopoli industriali come Hong Kong, Guangzhou e Macao, si inizierà con la costruzione di una centrale nucleare per fornire energia alle zone economiche speciali che hanno reso il fiume delle perle una delle più fetide cloache del Pianeta. 

Qian Zhimin, presidente della Cgnpc, plaude al ritrovato accordo con Parigi e sottolinea la reale portata economico-tecnologica-politica dell'affare: «Durante i lavori di progettazione, 500 esperti cinesi saranno presenti sul sito di Taishan», che vuol dire formazione e passaggio di tecnologia nucleare ai cinesi. Concorda naturalmente François Fillon «La Tnpc dispone del primo reattore Epr in Cina. La Cina e la Francia potranno anche rafforzare la loro cooperazione in materia di formazione del personale. I due Paesi vogliono pervenire ad uno sviluppo sostenibile dell'energia nucleare e rafforzare la loro cooperazione nello sviluppo di reattori nucleari di quarta generazione».

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