[21/12/2009] News

Mobilità sostenibile: Bologna prima. Seconda (con molti dubbi) Firenze

GROSSETO. Euromobility ha presentato il suo terzo rapporto sulla mobilità sostenibile in Italia, mettendo a confronto i dati relativi a 50 città, che comprendono tutti i capoluoghi di regione più le province autonome e le città con oltre 100mila abitanti e ha classificato al primo posto , per la seconda volta, Bologna.  La città emiliana vince il podio grazie a un trasporto pubblico che funziona, a importanti innovazioni nella gestione della mobilità, ad una quota significativa di auto a basso impatto ambientale, al fatto di tenere sottocontrollo lo smog.

E per le stesse ragioni, il rapporto di Euromobility pone Firenze al secondo posto che lo strappa a Parma giunta quest'anno terza. Seguono Trento e Milano, che guadagna ben nove posizioni rispetto al 2008 e poi  Venezia, Reggio Emilia, Padova, Bari e Modena. Mentre fanalini di coda in questa classifica della mobilità sostenibile, risultano Taranto, Sassari e Catania.

Un risultato abbastanza sorprendente trovare Bologna e Firenze ai primi posti della classifica che la dice lunga sul livello di mobilità sostenibile nel nostro paese, dove - come indica il rapporto- ancora due città su cinque (fra cui non rientrano per fortuna i due capoluoghi) continuano a mostrare un aumento dell'indice di motorizzazione, con la sola nota positiva che almeno aumentano i mezzi alimentati  a metano.

Il tasso di motorizzazione, un indicatore negativo della mobilità sostenibile che misura la consistenza della flotta veicolare in rapporto alla popolazione residente, resta ancora il più alto d' Europa (61,32 auto per 100 abitanti contro la media europea di 46) ed è anche in lieve aumento rispetto all' anno precedente (61,01).

Diminuiscono invece nel 2008 le città con i superamenti di Pm10 (e stavolta Firenze non è tra queste)  rimanendo pur sempre 18 su 50 quelle che si mantengono sopra la media annuale consentita.

Ma oltre a questi gli indicatori di cui Euromobility ha tenuto conto per stilare la classifica riguardano in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, piattaforme logistiche per le merci, mobility manager, ecc) e la loro efficacia;  e poi l' offerta di trasporto pubblico, la presenza di  piste ciclabili, l' adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico.

In Italia sono 23 le città in cui è attivo il bike sharing, ovvero il servizio comunale di bicicletta condivisa, sia con sistema  elettronico (a tessera magnetica) che  meccanico (a chiave codificata) e Milano appare la città più attiva nell' adottare queste misure di mobilità alternativa, mentre Firenze  non compare. Nelle 13 città che usano il sistema elettronico gli utenti sono aumentati del 206,5% con un vero e proprio boom a Milano e Roma dove gli utenti sono quadruplicati rispetto all' anno precedente. Il sistema è stato adottato recentemente anche a Bergamo, Genova, Udine, Terni e Siracusa. Secondo un' indagine commissionata da Euromobility, un italiano su 5 conosce questo servizio, mentre quasi un italiano su 4 utilizzerebbe le biciclette condivise se fossero disponibili nella propria città; ma dove già il servizio esiste lo consoce un cittadino su due ed è solo il 2,3% ad utilizzarlo.

Buoni i risultati anche per il car-sharing, l' auto condivisa, con un aumento degli utenti del 15,14% rispetto all' anno precedente con Milano in testa, seguita da Torino e Venezia (mentre a Firenze gli utenti calano). Parallelamente cresce ( +12,9%) anche il numero delle auto disponibili (ma diminuisce a Firenze), e troviamo ancora una volta Milano, seguita da Torino tra le città che possono contare sulla flotta maggiore. Ed è sempre a Milano dove si registra la migliore offerta di trasporto pubblico locale, seguita da Venezia e Roma.

I mobility manager sono presenti in 41 città con 35 uffici di area comunale, 5 di area provinciale e solo 1 di area industriale a Prato.  «Questo terzo rapporto - ha dichiarato Lorenzo Bertuccio direttore scientifico di Euromobility- ha registrato qualche passo in avanti sulla strada dell'eco mobilità. In un anno si è assistito infatti ad una grande diffusione del bike sharing e ad un boom delle auto a gas e metano. E' importante che si continui a spingere il pedale dell' innovazione per avviare una nuova cultura della mobilità che renda più vivibili le nostre città. Purtroppo la fotografia dell' Italia che emerge dal rapporto è quella di un Paese a due velocità: un centro nord che segue l' innovazione e un sud, tranne rare eccezioni, che arranca». Ma verrebbe da aggiungere che anche al centro nord la strada dell'innovazione si è appena imboccata.

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